MESSINA. L’inaugurazione del campo da basket nella zona falcata ha avuto, seppure a distanza, tre “padrini” straordinari: il presidente del Coni Giovanni Malagò, la scrittrice messinese Nadia Terranova, il presidente della commissione nazionale antimafia Nicola Morra. Ciascuno di loro ha mandato un messaggio benaugurante: Malagò con una lettera, Nadia Terranova una messaggio, Morra con un vocale.

Giovanni Malagò: “Lo sport come espressione di valori inalienabili, baluardo intangibile contro le discriminazioni. Un punto esclamativo che neutralizza le degenerazioni sociali, una risposta più forte di ogni intimidazione di qualsiasi violenza.
L’inaugurazione del primo playground di Messina, realizzato nella zona falcata, e intitolato alla memoria di George Floyd, nasconde un significato speciale, è un segnale inequivocabile, sintetizza i contenuti di un successo che è già storia. È un atto che tradisce l’amore per il territorio declinato attraverso il nostro movimento, la certezza che gli ideali che lo caratterizzano rappresentino l’orizzonte verso cui volgere lo sguardo per costruire un futuro migliore.
Questo piccolo miracolo porta la firma di Renato Accorinti, che ha donato la struttura alla città di cui è stato primo cittadino, grazie alle indennità ricevute durante il suo precedente incarico e in virtù delle intese raggiunte con l’Autorità portuale e il Demanio, attraverso la fondamentale collaborazione dell’Amatori basket. Voglio ringraziarlo, l’amico Renato, per questo omaggio alla collettività che ci inorgoglisce e ci fa sentire fieri di far sventolare la bandiera della civiltà e dell’inclusione, come espressione del movimento che cerchiamo di onorare quotidianamente per promuoverne il significato.
È straordinaria la voglia di coinvolgere tutti e di non lasciare indietro nessuno, per ricordare l’importanza dell’uguaglianza, della fratellanza, del rispetto delle regole di ogni diritto umano. L’omaggio a George Floyd ne è la sintesi più emblematica, così come la capacità di veicolare un messaggio universale che vince grazie allo sport.
A nome personale, e del comitato olimpico nazionale Italiano, rinnovo i sensi della più sincera gratitudine a Renato, l’Amatori basket, e a tutte la istituzioni locali che hanno fatto squadra permettendo di coronare questo fantastico progetto, con la consapevolezza che tutta Messina lo onorerà giocando a pallacanestro diffondendo un esempio che rappresenterà un vanto per l’intero paese”.

Fra i messaggi letti nel corso dell’evento anche quello della scrittrice messinese Nadia Terranova:

«Ringrazio con tutto il cuore Renato Accorinti per l’amore che ha sempre messo e continua a mettere nel suo infaticabile sguardo su Messina e per come, dentro e fuori dai ruoli istituzionali, si adopera per una città sostenibile e inclusiva. Oggi festeggiamo un evento gigantesco, la restituzione di una parte della zona falcata ai cittadini, nel segno pacifico e comunitario dello sport. È un momento che mi commuove e mi rende orgogliosa, tutti noi possiamo fare qualcosa per proteggere e valorizzare questa magnifica area naturale che nessuno dovrebbe toglierci. Messina è di tutti, queste battaglie sono di tutti e riguardano il nostro presente e il futuro nostro e delle future generazioni. Grazie Renato!»

Anche Nicola Morra ha voluto testimoniare le sue felicitazioni per il progetto: “Non c’è iniziativa più iniziativa bella e importante, perchè iniziativa più importante e bella che quella di questo pomeriggio perché offrire la possibilità di fare sport richiamandosi poi a George Floyd e quello che ha subito, in un mondo che si vorrebbe sanato e purgato da certe dinamiche, ma che continua sempre ad essere affetto da una malattia gravissima come quella del razzismo, è straordinariamente rilevante.

Il basket offre la possibilità dell’integrazione la possibilità dell’inclusione è ancora più decisivo anche perché i fondamentali del basket sono tre, palleggio, tiro e passaggio, ma a mio avviso il più determinato e più decisivo è l’ultimo, il passaggio, perchè si gioca con gli altri.. Forza, a Messina stiamo costruendo un mondo nuovo”.

 

 

La lettera di Malagò:

 

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