PALERMO. Dopo il flop di lunedi, col sito inaccessibile, e il rinvio a domani, la Regione Siciliana si arrende: il clic day è annullato. La corsa ad accaparrarsi il “bonus Sicilia”, da erogare alle aziende siciliane colpite dalla crisi conseguente alla pandemia da coronavirus è stato cancellato e annunciato al termine di una conferenza stampa in cui l’assessore alle Attività produttive Girolamo Turano e quello all’Economia Gaetano Armao gettano la responsabilità su Tim partner tecnologico del servizio.

I contributi alle imprese per i mancati introiti patiti durante il lockdown saranno concessi “a pioggia”, come indicato dalle opposizioni: ne avranno diritto tutte le imprese che si sono registrate sul portale, con modalità che l’assessorato regionale alle Attività produttive affiderà a un altro bando.

Nonostante il fallimento dell’iniziativa, la Tim verrà pagata ugualmente, ha spiegato Turano, “Altrimenti non potremmo utilizzare il database”, per chi si è già registrato, ha spiegato l’assessore.

Immediate le reazioni politiche: “Siamo soddisfatti che il governo della Regione abbia scelto di non proseguire sulla dissestata strada del Click day. Lo avevamo suggerito con forza, che non sarebbe stato giusto privilegiare solo pochi imprenditori fortunati in quella che sarebbe stata solo una lotteria. La decisione di aprire il contributo a tutte le aziende richiedenti è quella giusta, ma anche più equanime”, ha spiegato Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars.

Molto più caustici i Cinque stelle: “Definirla una cattiva figura di dimensioni colossali è probabilmente il modo più gentile per descrivere la fallimentare operazione di Turano, Armao e Musumeci che, incaponitisi sul click day, sono andati a sbattere miseramente, facendo perdere tempo e denaro alle aziende siciliane già in crisi a causa del coronavirus. La marcia indietro di oggi è il triste epilogo di un disastro annunciato. Adesso si diano i soldi alle imprese e poi Turano vada a casa”, dichiarano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle a proposito della marcia indietro del governo regionale. “Avvisiamo Turano da mesi – spiegano i deputati – ma niente. Anzi con superficialità e arroganza il governo Musumeci è andato avanti su quella linea con il risultato che abbiamo avuto modo di constatare noi e le imprese costrette a fare i salti mortali per partecipare ad un bando scritto male e tecnicamente inefficiente. Adesso Turano dia immediata risposta alle imprese, poi si accomodi gentilmente fuori dalla porta dell’assessorato regionale alle attività produttive” – concludono i deputati.

“In un momento così delicato e ben conscio dei limiti informatici, l’unica strada percorribile è erogare il Bonus a tutte le aziende aventi diritto. Ciò porterà a dare ristoro alle piccole botteghe, i piccoli artigiani, a discapito delle grandi aziende che non riceveranno importi da 30-40 mila euro. Sono felice di questa scelta, perché cosi daremo un seppur piccolo contributo a tutti.”, ha spiegato Danilo Lo Giudice.

Cattivissimo l’ex deputato del Pd Franco De Domenico: “Potrei dire l’avevo detto: non servirebbe a nulla! È finita come era logico finisse: niente click day! Solo l’assessore Turano ci credeva, poveretto! Peccato che abbia coperto di ridicolo non solo tutto il Governo ma anche la Sicilia. Sarebbe bastato un gesto di umiltà: chiedere scusa ai siciliani e accettare i suggerimenti di chi ha più esperienza di lui e dei suoi straordinari consulenti. Ne è testimonianza la surreale conferenza stampa di oggi pomeriggio. Il vicepresidente della regione Armao nell’imbarazzo più totale, l’Assessore Turano invece di dimettersi, fantozzianamente cercava di arrampicarsi sugli specchi. Ma il top è stata la figura del presidente della commissione attivita produttive, Orazio Ragusa, leghista per convenienza dopo un lungo girovagare, interviene non si sa bene a che titolo senza sapere di cosa stia parlando: ha il coraggio di dire che avere stoppato il click day costituisce un momento esaltante”

 

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