MESSINA. “Non voglio parlare di impresentabili: non voglio entrare nel merito delle scelte degli altri partiti, parlo della nostra lista, fatta di persone per bene e di alta professionalità. Questo è un motivo più che sufficiente per votare Alternativa Popolare/Centristi per Micari”. Arriva a Messina Beatrice Lorenzin, ministra della Sanità del governo di Paolo Gentiloni (e prima ancora del governo di Matteo Renzi), e il tono della campagna elettorale per le regionali si anima e si eleva. Accompagnata da Gianpiero D’Alia, da Vincenzo Garofalo e da Giuseppe Castiglione, Beatrice Lorenzin è arrivata al teatro Vittorio Emanuele con un’ora di ritardo, e per mezz’ora, dalla saletta Sinopoli, si è prodotta in un intervento a 360 gradi, molto ministeriale, che la campagna elettorale per le regionali l’ha solo sfiorata, e nel settore della sanità, oltre che ad una breve polemica sull’andamento dei sondaggi: “Non facciamo campagna elettorale basandoci su un sondaggio, e comunque abbiamo un tandem eccezionale con Fabrizio Micari e Giovanni La Via“.

“Eravamo a 107 miliardi di spesa per la sanità, ora siamo a 114 – ha spiegato – Io avrei voluto essere a 125: però abbiamo dovuto lavorare per mantenere saldo il sistema sociale del nostro paese, perchè se sei malato devi poterti curare senza pagare. E questo succede solo in Italia”. Poi parla dei risultati ottenuti nel campo della sanità: “Abbiamo firmato il patto per la salute, creato il piano vaccini, cambiato il sistema gestionale della sanità, approvato i piani di rientro per gli ospedali in deficit, il piano anticorruzione ed il network delle centrali d’acquisto, e in Sicilia ci saranno cinquemila assunzioni nella sanità, tutte per concorso ma soprattutto tutte secondo fabbisogno. I manager non saranno scelti più per cooptazione, quindi per rapporto con la parte politica, ma ci saranno dei criteri oggettivi. Io non ho mai guardato alcun presidente di regione come alleato o come ministro politico, solo come ministro”.

In conclusione, l’unica frase “acchiappa applausi” di un intervento molto tecnico e molto competente: “Secondo i dati, arriveremo ad una crescita del 2% del Pil: secondo me questo sarebbe un ottimo motivo per votarci”

 

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