MESSINA.  «Un progetto pilota dal grande potenziale che può dare alle famiglie, ai caregiver, a chi convive con i disturbi cognitivo-comportamentali, il respiro, il supporto e la vicinanza emotiva ancorché professionale di cui la vita di ciascun individuo ha certamente bisogno», così l’avvocato Ferdinando Croce, esperto del Presidente della Regione Siciliana per le questioni giuridico-amministrative, durante la presentazione del progetto “Compagno Adulto”, tenutasi questa mattina nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Pediatriche mediche e Chirurgiche del Policlinico Universitario di Messina.

La mission è rafforzare e mettere a sistema l’attenzione a gruppi fragili e attivare il contrasto alle diseguaglianze: un percorso formativo che definirà una nuova figura professionale, riconosciuta sul piano sanitario nazionale, come chiarito dalla prof.ssa Gabriella Di Rosa, Responsabile Scientifico del Progetto.

«Questo è solo un primo risultato raggiunto nel quadro di un percorso che è stato avviato grazie ad un impegno corale e bidirezionale: da una parte le associazioni, che sono state spunto, pungolo e attori fondamentali, dall’altra le istituzioni», prosegue Croce, tra i promotori dell’iniziativa di cui si è occupato sin dalle primissime fasi.

La formazione di figure professionali dedicate ad affiancare la persona con DSA è al centro del progetto. Educatori/amici che assistono e accompagnano nella socialità e la quotidianità le persone con disturbi dello spettro autistico.

Croce, -relatore unitamente alla professoressa Di Rosa, al Commissario dell’Asp Dino Alagna, alla dott.ssa Daniela Segreto, dirigente dell’Ufficio speciale comunicazione dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, e al dottor Giampiero Bonaccorsi, Commissario Straordinario dell’A.O.U. Policlinico “G. Martino”-, dopo aver sottolineato il ruolo essenziale delle associazioni e prima di approfondire i dettagli di “Compagno Adulto”, si è soffermato nel ricordo di Pino Curró, fondatore e presidente dell’Associazione “Il Volo”, scomparso il mese scorso.

«Non posso non rivolgergli un pensiero: da attivista, da padre, non si è mai risparmiato dando il suo impagabile contributo e  ponendo sempre l’attenzione su modi e mission da perseguire. Un impegno straordinario e consapevole. E quell’impegno va profuso ancora e ogni giorno, perché è la sinergia a consentirci di raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo in questa direzione. Guardiamo ad una normalizzazione della vita delle persone con DSA, affinché adolescenti e giovani adulti con autismo, disturbi del neurosviluppo, disabilità intellettiva e altre sindromi ad interessamento multisistemico, vivano la socialità e le relazioni con il supporto necessario», conclude Croce.

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