MESSINA. “Lo sciopero in Atm Spa proclamato da Filt Cgil e Uiltrasporti si è concluso con l’adesione totale degli iscritti alle due sigle operanti nella fascia oraria della protesta, a cui si sono uniti anche lavoratori iscritti ad altre sigle, e già questo è un successo visto l’evidente boicottaggio operato dall’azienda fin dal giorno precedente  sostituendo illegittimamente nei turni il personale in ‘odore di protesta’, violando il diritto allo sciopero dei  lavoratori”.
A comunicarlo, in una nota, è la Uiltrasporti di Messina, dopo lo sciopero di questa mattina, che ha determinato il fermo di una trentina di mezzi e il servizio tranviario dimezzato. 
Esposto inoltre uno striscione provocatorio sotto l’albero di Natale che Atm Spa ha donato alla città, “perché nonostante le richieste dei sindacati su dove siano stati destinati i soldi delle sanzioni erogate ai lavoratori dall’azienda si aspetta ancora risposta”, spiegano i sindacalisti.
 
“Non possiamo dirci di certo stupiti – si legge nel comunicato stampa di Filt Cisl e Uiltrasporti  – dal comportamento scorretto ed in violazione dei diritti sindacali operato dai vertici Atm in occasione di questo sciopero perché è la conferma di una gestione autoritaria che opera ai soli fini propagandistici senza alcun rispetto della dignità dei lavoratori o interesse del servizio pubblico. La stessa Atm Spa a tal proposito, ieri, nel replicare a mezzo stampa, ha ammesso come ‘la società stesse riorganizzando il proprio servizio’ con ‘l’obiettivo di limitare al minimo i disagi alla popolazione’, di fatto ammettendo di operare per sostituire personale scioperante con altri lavoratori limitando così unicamente l’espletamento della protesta in quanto i servizi a studenti e pendolari erano stati assicurati dalle stesse sigle sindacali”.
“Dobbiamo invece ringraziare la base dei nostri lavoratori – continuano Filt Cgil e Uiltrasporti – che aderendo a questa prima azione di sciopero, hanno con coraggio dimostrato una realtà aziendale fatta di disagio e vessazioni che è ben diversa dalla propaganda che si cerca di dare all’esterno, e lo hanno fatto anche a nome di chi ha dovuto, suo malgrado, lavorare per timore di ritorsioni. La quantità di contestazioni disciplinari e multe erogate ai dipendenti in questo anno e mezzo è enorme – continuano i sindacati – con un sistema sanzionatorio che nega di fatto la possibilità di una giusta difesa al lavoratore a cui resta solo di soccombere o adire ogni volta alle vie legali, tanto all’Atm le consulenze legali le paga Pantalone. Solo a Messina si assiste a tali atteggiamenti”.
“Filt Cgil e Uiltrasporti – si legge ancora – continueranno a denunciare il mancato confronto sui turni di lavoro e sul piano industriale. Le altre sigle sindacali, escluse Cgil e Uil ovviamente, hanno avuto solo durante il Salva Messina un incontro con l’azienda sui progetti della nuova Spa che poi ha proseguito per la sua strada in solitudine, con assunzioni discutibili che abbiamo denunciato, e dicendosi gia oggi pronta ad esternalizzare pezzi di attività come le officine. Un’azienda a chiara guida politica dove il presidente del Cda Giuseppe Campagna nominato dal sindaco De Luca ricopre anche il ruolo tecnico di direttore generale. Perché ci chiediamo da oltre un anno e mezzo dalla nascita Atm Spa non ha ancora un direttore generale? Perché il concorso bandito già un anno fa è stato più volte chiuso e riaperto senza ad oggi aver nominato un direttore? È possibile che non esistano figure in tutta Italia all’altezza del ruolo fino ad oggi ricoperto dal presidente Campagna o più semplicemente  a questa amministrazione serve che resti una guida politica che la garantisca?  Più volte abbiamo contestato alcuni profili e bandi di assunzione che sembrano cuciti addosso, è possibile che ancora non si trovi il candidato giusto? Eppure l’azienda avrebbe bisogno di una guida tecnica all’altezza, che sia garante del servizio pubblico e dei lavoratori e non solo un portavoce dell’amministrazione comunale. Il malcontento tra i lavoratori è palpabile, spesso vessati da atteggiamenti autoritari e costretti ad allinearsi al nuovo corso per non subire ritorsioni disciplinari o nei turni di servizio. E quanto accaduto nell’odierno sciopero è un altra dimostrazione. Il fronte sindacale evidentemente diviso, spesso accondiscendente, e di certo casuali sono le recenti assegnazioni di ruoli e mansioni superiori, certamente per merito (?), ma senza bandi né concorsi interni, di tre segretari sindacali aziendali ad alcuni dei quali sono riconosciute in via temporanea anche differenze retributive. Un metodo che veniva criticato da più parti per il passato ma che evidentemente torna utile anche alla nuova gestione e a parte del mondo sindacale aziendale”, concludono.
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