MESSINA. Prima l’app per acquistare il biglietto via cellulare, ora la macchinetta per comprare il titolo di viaggio direttamente sulle vetture.  L’Atm si attrezza per poter continuare a mantenere il trend discendente dell’abusivismo sui mezzi pubblici, offrendo una possibilità in più a chi, seppure sprovvisto di biglietto, ha necessità di prendere un tram.

Perchè solo sul tram? “Sui bus l’autista può vendere direttamente il biglietto, sul tram no, c’è la cabina e quindi il biglietto poteva essere venduto solo al capolinea, spiega il direttore generale dell’Atm Giovanni Foti, che aggiunge “Attenzione, le macchinette non danno resto: è una precisa scelta per velocizzare le operazioni e per evitare che le macchinette risultino troppo complesse e si possano inceppare”.

La vendita a bordo, d’altra parte, ha offerto risultati discreti, passando dai 43mila euro incassati nel 2015 ai più che doppi 91.300 del 2016. Di molto inferiori, ma comunque ritenuti soddisfacenti dall’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola, i dati provenienti dalla vendita tramite l’app My Cicero: in qualche settimana di utilizzo, a fine 2006, l’acquisto telematico dei biglietti ha fruttato poco meno di cento euro per 39 utenti, mentre nei primi due mesi del 2017, l’incasso è già salito a 1218 euro e gli utenti ad averne usufruito sono 233.

A riprova del fatto che a prendere i mezzi pubblici sono sempre più messinesi, sono anche i dati sulle multe: salgono infatti gli incassi, ma salgono anche le multe: 11293 nel 2015, e 21033 nel 2016. Di conseguenza, anche i ricavi sono cresciuti, del 23% (2 milioni 234 euro nel 2015, 2 milioni e 755 nel 2016), e quindi il chilometraggio: dai 3 milioni e 31mila per i bus e 317.895 dei tram nel 2015, ai 3 milioni 813mila e 350.589 del 2016. In percentuale, è un aumento del 25,8 dei km percorsi dai bus, ed il 10,3% dei tram.

“A Messina, bus e tram ora ci sono, il modo semplice per pagare il biglietto pure, adesso tocca anoi cambiare abitudini – ha spiegato Cacciola – e usare i trasporti pubblici per viaggiare tutti meglio, a costi minori, liberare le strade dalle auto”.

Non solo: l’Atm sta lavorando sui mezzi (in arrivo trentadue bus euro 6 e venti ibridi), ma anche sulle tecnologie: Gps, georeferenziazione, geolocalizzazione e open data per ricavare applicazioni che rendano l’utente sempre più “connesso” 

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