MESSINA. Tutto, ma la cena no. Dino Bramanti, candidato a sindaco del centrodestra, perde la pazienza e annuncia querela nei confronti di Pippo Trischitta, il candidato di Messina Splendida che venerdi è uscito da Forza Italia e oggi si è dimesso dal ruolo di consigliere comunale, sparando a zero, come fa dall’inizio, proprio contro Bramanti e con in genere tutto il centrodestra.

E Bramanti ne ha avuto abbastanza, annunciando in un comunicato di volerlo querelare. “Continuo ad apprendere dalla stampa il variegato programma elettorale del candidato sindaco Pippo Trischitta: attaccare e denigrare Bramanti…. E’ monotematico nell’argomento ma molto creativo nell’inventare scenari che esistono solo nella sua testa. Stavolta ha addirittura inventato una fantomatica cena tra me, Genovese e alcuni consiglieri comunali con chissà quali obiettivi. Lo rassicuro che non c’è stata alcuna cena, né colazione, né pic nic, né alcun tipo di conviviale e nel contempo gli annuncio che sto provvedendo a querelarlo per porre fine alle prossime puntate del suo “fantasy”. Vorrei invece invitarlo a prestare maggiore attenzione alle condizioni disastrose di questa città ed a presentare proposte esattamente come sto facendo io. La sua ossessione per Francantonio Genovese gli sta facendo perdere lucidità al punto da offendere anche i suoi colleghi consiglieri comunali con i quali ha portato avanti decine di battaglie in questi anni, condividendo ordini del giorno, mozioni di sfiducia, interrogazioni e spesso anche la stanza.  Dichiarando di non voler più sedersi nei banchi accanto a colleghi che conosce da anni offende storie personali e carriere specchiate. Quanto alla sua coerenza ed al suo essere sempre stato nello stesso partito gli ricordo che alle Regionali del 2012 si è candidato con Futuro e Libertà, formazione guidata da Gianfranco Fini dopo la rottura con Silvio Berlusconi, partito nel quale è stato fino alla primavera del 2013. Per non parlare di quante volte in questi 5 anni col suo voto ha fatto da stampella all’amministrazione di Renato Accorinti.  Trischitta si dedichi pure alla caccia alle streghe che tanto lo appassiona, io penso al futuro della mia città messa in ginocchio da chi, come lui, preferisce parlare, anzi, urlare, piuttosto che fare”.

A dargli addosso a Trischitta ci si è messo anche Cateno De Luca, col suo consueto stile “leggero”: “A poche settimane dal voto, dopo aver contribuito per anni col proprio voto a tenere in vita l’agonizzante amministrazione di Accorinti, solo ora decide di lasciare una poltrona che di fatto è del tutto inutile per continuare nelle sue malefatte a danno dei messinesi. Malefatte, tanto per citarne qualcuna, che sembra siano state invece delle “benefatte” per qualche suo parente piazzato nelle partecipate, o da queste lautamente stipendiato! Quanto all’essere parlamentare regionale, non posso negare di esserlo e anzi lo rivendico con orgoglio e vanto. Ammetto la mia colpa di essere impegnato nuovamente da cinque mesi (e non dal 2011) a combattere a livello regionale il malcostume della politica regionale, a fare da pungolo al presidente Nello Musumeci e soprattutto a essere un valido rappresentante delle nostre comunità, di aver lavorato per il bene di tutti e non, come Trischitta, per quello dei propri vicini, parenti e accoliti.”

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