MESSINA. Prima un post “riflessivo” da parte dell’assessore alla Cultura Enzo Caruso, poi uno trionfal-vendicativo da parte del sindaco Cateno De Luca. Alla fine, a rispondere a tutti e due, spiegando come stanno realmente le cose, un addetto ai lavori. E il “tutto esaurito” di Ferragosto registrato negli alberghi messinesi, risultato sul quale De Luca ha messo il cappello (“Ci conforta il gradimento manifestato dai cittadini e dai tanti turisti”, ha scritto in un post il sindaco), viene rimesso in prospettiva.

A leggere e spiegare i numeri è Diego Vermiglio, presidente del comitato “Ospitalità e turismo”, che comprende una quarantina di strutture: “E’ vero!!! Siamo stati al completo il 14 e 15 agosto! FULLY BOOKED! In overbooking no, forse qualcuno tra di noi un po’ disattento….Clamoroso? No! Assolutamente no! E’ stato quasi sempre cosi a Ferragosto in città, fortunatamente“, scrive Vermiglio, sfatando il mito, circolato in questi giorni, della “straordinarietà” della cosa.

“Anzi – puntualizza – questo Ferragosto i prezzi sono stati più bassi, e molte strutture il 14 all’ora di pranzo ancora avevano qualche camera libera. Dobbiamo ringraziare le attese a Villa San Giovanni, molti turisti diretti in altre località, stremati dalle lunghe code, hanno deciso di fermarsi in città per riposare e riprendere il viaggio l’indomani. E c’è chi dice che le code ai traghetti non servano, cose da pazzi. A parte l’ironia con cui affrontiamo, nonostante tutto, la crisi che ci attanaglia è bene fare alcune considerazioni riguardo al Fully Booked che abbiamo avuto – spiega, entrando nel vivo della discussione – Primo, come già detto il 25% delle camere è stato venduto last minute a causa delle code ai traghetti. Alle 2 di notte il telefono ancora bruciava. Secondo, con le mete Europee per molti inaccessibili, per questioni economiche o a causa del Covid 19, la Sicilia è stata meta di tante persone che solitamente neanche la prendono in considerazione. Peccato non averci pensato prima, anche se era prevedibile. Avremmo potuto dare un’immagine diversa della nostra città. Terzo, come dicevamo prima i prezzi sono stati in molti casi abbassati del 20% o 30%, gli italiani spendono molto meno degli stranieri. Quarto, l’incremento dell’abusivismo, soprattutto in questa fase economica, è stato, questo sì, clamoroso. E’ stato il fattore più importante che ha causato l’abbassamento delle tariffe. Detto questo concordiamo con l’idea che Messina debba offrire di più, ovvio ci viene da dire. Come è ovvio che i disservizi siano ancora molti, troppi, nonostante lo sforzo dell’amministrazione che per certi versi è lodevole. Purtroppo, spesso, noi albergatori e gestori non siamo ascoltati, ne è dimostrazione l’euforia (giusta in generale) esagerata con cui si è gridato al tutto esaurito! Ultima cosa, per questo Fully Booked, e per i numeri che ci sono stati in città, dobbiamo ringraziare solo noi stessi che ci mettiamo la faccia e il portafoglio. Siamo i primi biglietti da visita della nostra amata Messina”.

Nel suo post, tra l’altro, Cateno De luca tira in ballo la faccenda del Dalai Lama “per il quale la giunta Accorinti aveva anticipato 150 mila euro dalle casse comunali e mai restituiti”. La faccenda è piuttosto diversa (qui tutta la storia) da come la racconta sommariamente il sindaco, a cominciare dagli euro che erano 120mila e non 150mila, e che non dovevano essere restituiti a nessuno: faccenda che tra De Luca dovrebbe conoscere bene, visto che tre anni fa ha sporto denuncia in Procura. Denuncia che non è stata minimamente presa in considerazione dopo tre anni.

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