Anche il Gruppo Franza ha subito il “fascino indiano”. I fratelli Vincenzo e Pietro Franza, ai vertici della Caronte & Tourist, la società che gestisce il traghettamento nello Stretto di Messina, hanno incontrato lontano da occhi indiscreti il manager Mahesh Panchavaktra, balzato agli onori della cronaca per avere manifestato l’interesse ad investire un miliardo di euro nell’isola, a cominciare da un aeroporto nella Valle del Mela.
L’incontro è avvenuto a Milazzo, nella stanza del sindaco Giovanni Formica. I fratelli Franza che su Milazzo hanno interessi economici a partire dal recupero della ex Montecatini, un’area di 43 mila metri quadri, di cui 13 al coperto, e ben 23 fabbricati fatiscenti da ristrutturare, hanno presentato la loro azienda e si sono detti disponibili ad avviare rapporti commerciali con il tycoon.
L’eventuale sinergia potrebbe essere legata, ad esempio, al trasporto merci tramite le autostrade del mare. I Franza oltre alla Caronte & Tourist controllano sia la Siremar che la Ngi, compagnie che hanno come base il porto di Milazzo. L’aeroporto, infatti, nasce per promuovere l’import – export con l’Asia, i container, poi, dovrebbero essere smistati nel Mediterraneo tramite cargo.
Il tour “promozionale” di Panchavaktra, culminato con una conferenza stampa accanto al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, continua a far discutere. Non tutti hanno ben chiara la reale consistenza economica dell’imprenditore asiatico.
«Non credo si tratti di un bluff –commenta l’ingegnere Carmelo Di Bartola, a capo dei comitati per la promozione dell’aeroporto del Mela – ma io non faccio l’investigatore, non ho certo i mezzi del Governo nazionale o della Presidenza della regione per verificare la reale disponibilità del Panchavaktra Group e dei suoi soci Sud Coreani. Un dubbio che sarà sciolto nel giro di poche settimane – rassicura il professionista barcellonese – visto che prima della firma di un protocollo alla Regione, previsto il 14 febbraio, sarà valutato il Company Profile: i documenti sullo stato patrimoniale della cordata che garantiscano la capacità d’investimento».
In ogni caso, secondo l’ingegnere Di Bartola che segue la vicenda aeroporto dal 2007, quando ricopriva la carica di consulente della Provincia regionale di Messina guidata da Turi Leonardi, trovare investitori affidabili non sarebbe un problema. «Ormai i gruppi internazionali sono venuti a conoscenza del progetto e non credo esiteranno a farsi avanti».
L’aeroporto, che in un primo momento doveva essere realizzato a cavallo tra Milazzo e Barcellona, durante il soggiorno di fine anno del magnate asiatico è stato “trasferito” nella zona industriale mamertina, in un territorio che interessa i comuni di Monforte San Giorgio, Pace del Mela e San Pier Niceto. Accanto ad esso un polo intermodale. Il cambio di rotta è legato ad una forte espansione urbanistica che, rispetto all’ipotesi progettuale originaria del 2007, avrebbe complicato la realizzazione sia in termini di espropri che per la presenza del torrente che attraversa il territorio.