MESSINA. A raccontarla tutta, non ci si crederebbe di non essere davanti alla sceneggiatura di un film. Invece è la realtà: dopo mesi e mesi di tentativi, finalmente l’Acr Messina passa di mano, e a prenderlo è Franco Proto, imprenditore nel settore delle forniture mediche di Troina, che alle 19 di oggi ha firmato le carte vidimate dal notaio Nunzio Arrigo ed è diventato il nuovo presidente dei biancoscudati. 

L’accordo prevede il 100% delle quote societarie, con accollo di tutti i debiti e della fideiussione. In cambio, gli ormai ex soci dell’Acr hanno rinunciato ai loro crediti. Proto è il nuovo amministratore delegato del club, e da lunedi 20 febbraio ne sarà anche il presidente. Un verbale d’assemblea ha azzerato il consiglio d’amministrazione, che così passa in mano all’imprenditore. Salutano quindi Natale Stracuzzi (ex presidente), Pietro Oliveri, Pietro Gugliotta e Nino Micali.

Franco Proto di calcio ne mastica da parecchio tempo, ma sempre, per i messinesi, dalla parte “sbagliata”: vice presidente della Lega nazionale di calcio di serie C, è stato ex presidente dell’Atletico Catania e ex vicepresidente del Calcio Catania, e prima ancora patron della Leonzio di Lentini, nel 1993 Proto iscrive alla serie D una squadra denominata Catania ’93, che poi tenterà senza troppe fortune di rendere prima squadra etnea trasformandola in Atletico Catania.

Nel giro di sei mesi il Messina ha cambiato proprietario una dozzina di volte. Mai sul serio. Prima Franco Proto, col quale il tira e molla è durato settimane, poi l’avvocato romano Angelo Massone, ipotesi che i tifosi schifavano come la peste, poi la cordata calabrese Pasquale GeraceGiuseppe Marcianò, che l’inchiostro sulla cessione del 70% delle quote da parte della dirigenza non aveva nemmeno cominciato a gocciolare dalle penne che già il contratto era stato strappato, perchè nel frattempo Massone era tornato alla carica, portandosi dietro un imprenditore americano (del quale, come l’imprenditore indiano dell’aeroporto del Mela sul web non c’è traccia), e già che c’era aveva imbarcato anche i due calabresi. Nel frattempo, una conferenza stampa del patron Natale Stracuzzi intorbidiva ulteriormente le acque. “Io ero un pupo, i pupari erano altri“, ha spiegato, confondendo un po’ tutti e imputando le scelte disastrose degli ultimi tempi alla minoranza dei soci. A tal punto che dalla sera alla mattina tramonta anche l’armata calabro-romano-statunitense e non si sa come torna Franco proto. Che Stracuzzi non vuole manco sentire nominare. Al ché il mister Cristiano Lucarelli ed i giocatori si incazzano, e marciano per protesta verso i cantieri navali Dea di capitan Natale Stracuzzi. In qualche maniera i dissidi si ricompongono, e oggi pomeriggio, negli studi del notaio Nunzio Arrigo, è arrivata la firma, non dopo un passaggio in Comune in cui Proto ha incontrato l’assessore allo Sport Sebastiano Pino, confermandogli disponibilità e buone intenzioni, e incassando dall’assessore la disponibilità a non ritirare la convenzione con la quale il Comune concede lo stadio San Filippo vecchia di sole due settimane, per motivi economici e sportivi. A maggio scorso, all’ex dirigenza si era avvicinato anche il gruppo Barbera (quelli del caffè), ma non se n’era fatto nulla. In tutto questo, conti che non tornavano, trattative saltate, cordate improbabili e documenti contabili un po’ così.

Della nuova compagine faranno parte Lello Manfredi in qualità di direttore generale. Ogni volta che c’è da tirare fuori il Messina dal baratro, lui c’è. In qualche ruolo, non ancora ben definito, saranno della partita anche gli ex giallorossi Alessandro Parisi e Giorgio Corona.

 

 

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