MESSINA. “La rivoluzione? Dal clientelismo al diritto. E l’abbiamo fatto, possiamo guardare negli occhi ogni cittadino ed esserne fieri”. Renato Accorinti tira fuori una sua immagine della campagna del 2013, piglia un pennarello e verga quelle parole sulla foto. E parte un applauso di trenta secondi.

L’inaugurazione della sede elettorale con le tre liste congiunte è un’altra occasione, per il sindaco uscente e ricandidato, di riaffermare il suo primato sulla politica diversa. “Questo non è un posto in cui si prende solo il santino, o un patronato, questo è un posto dove la gente viene a discutere: noi non facciamo voto di scambio – dice quasi urlando – La nostra creatura non è proprietà di nessuno, nemmeno mia. Non abbiamo da buttare veleno, siamo concentrati solo su quello che siamo, non facciamo campagna acquisti, vogliamo decapitare quel modo di fare che ha mortificato i cittadini. I miei assessori sono stati otto guerrieri della luce, abbiamo cambiato il palazzo dalle fondamenta, ma se vuoi cambiare questa città la devi prima cambiare tu”, conclude.

Per quest’appuntamento, Accorinti ha voluto accanto a sè i giovani che lo sostengono, con candidfati e assessori ai lati, a sorridere soddisfatti e sornioni. “E’ la prova provata che la semina porta frutto”, spiega Accorinti, presentando la sua “linea verde”: “La nostra campagna elettorale vuole costruire un prosieguo della rivoluzione di cui parli”, dice Guglielmo Sidoti, ex dei Giovani Democratici, oggi il lista con Renato Accorinti sindaco. “Cinque anni fa ai tavoli c’erano Germanà, Genovese, D’Alia, Picciolo. Cosa è cambiato oggi? Non basta dare alla lista un nome civico. Come potranno essere liberi Saitta e Bramanti quando l’impostazione culturale che li sostiene è la stessa di sempre?”, domanda retoricamente, prima di spiegare cosa lo ha spinto ad accostarsi a Cambiamo Messina dal basso. “E’ la parola rinnovamento che ha spinto un ventiseienne come me con un incarico regionale a seguire questa strada. Non ricordo un’amministrazione durata cinque anni senza un commissariamento e l’ombra di uno scandalo. Diamo per una volta la possibilità ad un’amministrazione che non ha fatto vergognare la nostra città di avere continuità. Questi cinque anni hanno prodotto cose più importanti delle opere materiali, che comunque ci sono state: è un cambio di mentalità, il principio secondo cui politica è servizio”.

“Le magie non succedono per caso – spiega MariaGiulia Pallucca di generazione R – noi abbiamo iniziato senza esperienza di politica o associazionismo. Chi non ti ha tradito, chi ti è stato accanto tu non lo lasci: per cinque anni ci hanno voluto bene, Renato deve rimanere, e con lui chi ha lavorato e ha fatto il bene di questa città. Interrompere adesso sarebbe una follia, quindi continuiamo uniti e andiamo avanti insieme”.

Sinteticissimo Domenico Majorana di Percorso Comune “Dobbiamo dire grazie a quest’amministrazione che ci ha fatto riavvicinare alla politica. Insieme lo possiamo fare, si può”.

Christian Mangano, di PuliAmo Messina e Cambiamo Messina dal basso invece è emozionatissimo: “Chi vedeva nelle istituzioni qualcosa di lontano e inavvicinabile ha visto invece per cinque anni persone e non entità astratte, con cui confrontarsi. Accanto a Renato Accorinti mi sento a casa, non è solo un sindaco, è il simbolo di una dimensione della politica che è vera democrazia”.

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Angelo
Angelo
5 Maggio 2018 13:03

Sinteticissimo Domenico Maiolino…Majorana correggere per favore

Omar
Omar
5 Maggio 2018 16:20

Guglielmo più precisamente è candidato con la lista di Renato Accorinti Sindaco 🙂