MESSINA. La Lega lancia la prima manifestazione a favore del ponte sullo Stretto dal lontano 2006. Il partito del Carroccio, infatti, domani, lunedì 3 novembre, alle 19.00 riunirà in concomitanza i direttivi provinciali, in sessione straordinaria, della Lega di Messina e di Reggio Calabria per “lanciare un segnale di positività e per confermare che non arretriamo perché dal Ponte sullo Stretto deriveranno occupazione e sviluppo“, spiega una nota, che informa che “durante i lavori dei direttivi si terranno due distinti flash mob “pro Ponte” a Messina e Reggio Calabria”.

Sarebbe la prima manifestazione a favore del ponte in diciannove lunghi anni. Perchè ’unico evento a favore del ponte sullo Stretto, a Messina si è tenuto a giugno del 2006, ma l’hanno organizzato… i catanesi. Era ancora bello vivo il ricordo dei trentamila sfilati qualche mese prima, a gennaio, per dire no al ponte, quando l’Mpa dell’allora presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo aveva chiamato a raccolta grossa parte dei circoli del Movimento per l’autonomia in giro della Sicilia, da Paternò a Melilli, da Licodia Eubea a Barrafranca, con tanto di sindaci di area di governo, quindi centrodestra (prima del ribaltone in seguito al quale la maggioranza di Lombardo sarà di centrosinistra) in fascia tricolore ad accompagnare i big Totò Cuffaro (predecessore a Palazzo d’Orleans di Lombardo), Francesco Musotto e Vincenzo Fontana (presidenti della Provincia di Palermo ed Agrigento), Umberto Scapagnini (sindaco di Catania) e un giovane Cateno De Luca neoeletto all’Ars proprio nelle file del Mpa e, all’epoca, assatanato pontista (con al seguito un nutrito numero di iscritti ai circoli Fenapi, con tanto di striscioni), mentre i parlamentari messinesi hanno dato pura testimonianza di sé e poi sono spariti, con la fragorosa assenza dei rappresentanti istituzionali di palazzo Zanca e palazzo dei Leoni.

E’ stato così che per un pomeriggio Messina si è animata di accenti “stranieri”, di gonfaloni dei comuni di Graniti , Motta Camastra e Limina, ma anche di Trapani con tanto di vigili urbani a reggerlo, di sezioni di Confcommercio (di Catania) e di tesserati Mpa di Licata, Melilli, San Giovanni La Rena o Licodia Eubea, o ancora l’Associazione Campeggiatori di Sicilia con prefisso telefonico 095, tutti curiosamente interessatissimi al ponte, sbarcati dai 90 pullman arrivati in città nel primo pomeriggio: ottanta solo da Catania, sei da Palermo ed almeno uno per ciascuna delle restanti province. Il tutto preceduto, in mattinata, da un sms “Ti aspetto alle ore 18.00 a piazza Duomo per la manifestazione per il Si al ponte” da parte del personale messinese del Mpa, e da una Renault Clio color amaranto in giro per le strade della città, megafono montato sul tetto, a pubblicizzare l’incontro e la presenza contestuale di Raffaele Lombardo, e annunciare una diretta satellitare della manifestazione che nessuno ha mai visto. A sfilare, dal Duomo alla batteria Masotto, sono stati circa cinquemila.

E i messinesi? Pochi, in testa al corteo: all’epoca e non troppo convinti dall’avere alle spalle cartelli tipo “La pescheria di Catania è per il ponte”, “Un ponte per unire Piedimonte”, “Licata vuole il ponte”. L’associazione che raccoglieva il grosso dei pontisti locali era “Messina, obiettivo ponte”, attiva per qualche anno e poi scomparsa dai radar, mentre della partita non sono stati né il sindaco Francantonio Genovese, all’epoca della coalizione di centrosinistra e quindi politicamente contrario, che per i manifestanti ha avuto parole non tenerissime, definendo “una mancanza di rispetto verso Messina chi è venuto da fuori per chiedere la realizzazione di un’opera che inciderà sulla vita e la vivibilità dei messinesi”, ma soprattutto il presidente della Provincia Turi Leonardi del Pdl, e quindi favorevole in teoria all’opera. Nel 2006, invece, era stata la saggezza e il disincanto cinico da “grande vecchio” a venire fuori, con la richiesta di un referendum, ma solo per la provincia di Messina, “perchè è giusto che solo chi subirà il maggior impatto si pronunci. Il ponte sarebbe comunque un’opera invasiva, mi pare quindi legittimo che ci si possa esprimere. Così – tagliò corto all’epoca – si eviteranno le sceneggiate dei cortei, sia a favore che contro”.

(in copertina, foto della manifestazione di giugno 2006)

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Enzo Alberto Candreva
Enzo Alberto Candreva
3 Novembre 2025 8:06

La Lega vuole “lanciare un segnale di positività”… a quale virus?