C’ è un posticino che fa star bene e trasmette tanta speranza in quel di via Fortino 31 sotto l’ombra del Pilone, con affaccio sullo Stretto, tra correnti e mulinelli, e tutta la magia delle infinite suggestioni che la “Punta” può regalare. Da un paio di mesi a questa parte, entrando dall’ ingresso del cortiletto, sulla sinistra, potrete notare l’opera, donata spontaneamente, dello street artist palermitano Domenico Di grado “ESSERCI” che racchiude in pieno l’essenza di Casa Peloro. Perché Casa Peloro, esattamente, c’ è. C’ è per il territorio, per il mare, per tutti coloro che accoglie, c’ è per valorizzare e far crescere quel luogo meraviglioso, ancora pieno di potenziale, che è Capo Peloro andando a tutelarne e coltivarne tradizioni e caratteristiche. Un Social Cafè con un’identità ben salda e radicata nelle proprie origini che, al tempo stesso, ha un respiro molto più ampio. Un angolo di Paradiso dove sentirsi subito a casa ed in vacanza, dove tra musichette cubane in sottofondo, fritturina di totani freschi, e birretta con granita al limone puoi rilassarti e staccare la mente. Un luogo d’ incontro ricco di idee e contenuti, che vanno ben oltre le prelibatezze segnate sulla lavagna, popolato da quella che nel tempo, ormai, è diventata una vera e propria famiglia cosmopolita con un pezzettino del proprio cuore geolocalizzato sempre nel punto più estremo del nord della Sicilia. Così sotto lo sguardo attento di Peloro, volto raffigurato sulla facciata principale, passano le stagioni e le ricorrenze: dall’ apertura costante dei mesi estivi, Casa Peloro spalanca le sue porte anche nei mesi invernali, durante le festività, che siano natalizie o pasquali, o semplicemente al primo raggio di sole autunnale o primaverile, annunciandolo ai clienti con una precisa ed attenta comunicazione. Quella di Casa Peloro è una filosofia di vita e una forma di attivismo concreta e dinamica, abbracciando e sostenendo in pieno le iniziative della Pro Loco Capo Peloro, che dà spazio alle materie prime locali, alle ricette della tradizione spesso con contaminazioni internazionali, agli artisti ed artigiani del territorio, tra scelta dell’arredamento, istallazioni, mostre e fumetti, e ai brand dedicati con magliette, felpe, borse fino ad una collezione di gioielli. Tutto questo, e molto altro, dunque, è stato reso possibile grazie a sei soci che, unendosi nella Peloro Farm Srl, hanno dato vita nel 2018 a Casa Peloro con l’intento di creare un luogo che unisce e che accoglie senza barriere. Uno spazio d’ incontro per il territorio, dove sentirsi sempre a casa. Sei amici, tutti giallorossi e legatissimi alla zona di Torre Faro, che hanno contribuito e contribuiscono alla causa in base alle proprie competenze ed attitudini: Nello Cutugno, (amministratore delegato della Società) per Casa Peloro cura la visione e la comunicazione, Nicola Costa (amministratore della Società) si occupa principalmente della logistica e della qualità del caffè, Peppe Mangraviti detto “Golia” svolge un ruolo direzionale nella gestione operativa dell’attività del Social Cafè, mentre Mauro Platania, Pasquale Arria e Paolo Albrandi (soci di capitali) pur non svolgendo ruoli operativi sono sempre vicini e a disposizione, per passioni ed idee, nella gestione dell’ attività. Al banco, ogni giorno, vi accoglieranno Marco Gervasi, manager del locale, originario di Capo Peloro ma cresciuto tra Roma e Verona, Peppe Mangraviti ed il team di Casa Peloro per guidarvi nella scelta delle proposte del menù, tra grandi must, come il Capitan Peloro, e le novità espresse del giorno, ed informarvi di tutte le attività ed iniziative del territorio. Quella di Casa Peloro è una storia d’ amore, d’ appartenenza e rivoluzione che strappa un sorriso, uno spiraglio di genuinità, fiducia e coraggio che rincuora. E si sa, “la vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo”.
Che cos’ è Casa Peloro?
“Casa Peloro è un luogo che unisce, che accoglie senza barriere. Uno spazio di incontro per il territorio, dove sentirsi sempre a casa. Appartiene ad una società di capitali che si chiama Peloro Farm Srl, nata grazie agli stimoli della Pro Loco di Capo Peloro, composta da un gruppo di ragazzi, sei per l’esattezza, che anni fa hanno deciso di investire nel proprio territorio, nella città attraverso questa attività economica e commerciale, che sposa, per l’appunto, i valori dell’associazione no profit su tutto quello che riguarda l’attenzione per il territorio: dall’ambiente, alle tradizioni, alla cultura e, ovviamente, anche al settore culinario e artistico. Casa Peloro, infatti, per sua natura e sua visione, ha sempre accompagnato le sue giornate con mostre artistiche, musica, eventi e contenuti condivisi con altri attori del territorio andandoli, dunque, ad integrare nel proprio contesto. La più grande fortuna di Casa Peloro è la sua location, senza Capo Peloro non sarebbe mai esistita. Una location particolare e speciale, in questo punto estremo del nord della Sicilia, che racconta e racchiude leggende che, secondo noi, contengono un potenziale ampissimo per poter anche sviluppare business e contenuti di vario tipo che vanno ad arricchire il nostro territorio e Casa Peloro, proprio in questo senso, vuol diventare un luogo fisico dove tutto ciò va ad incontrare persone, visitatori e turisti che potranno, così,condividere ed usufruire di una realtà strettamente focalizzata sul territorio ma con una visione più ampia ed internazionale. Puntiamo a diventare un punto di riferimento per tutti gli avventori che intendono visitare Capo Peloro.”
Qual è la connessione tra la Pro Loco Capo Peloro e Casa Peloro?
“La Peloro Farm Srl, che ha dato vita a Casa Peloro, come spiega sempre il CEO della società Nello Cutugno, è un cluster della Pro Loco Capo Peloro. Metaforicamente, quindi, la società di capitali è nata come da una costola della stessa Pro Loco. Questo legame è fondamentale per comprendere fino in fondo la visione del Social Cafè, ma allo stesso modo è importante comprendere che le due entità sono distinte ed indipendenti: una è no profit e l’altra è profit, entrambe, però, lavorano per obiettivi comuni quali migliorare la qualità della vita di chi vive il territorio e dare più valore e rispetto al bene comune.”
Quando e come nasce Casa Peloro?
“Casa Peloro ha aperto le sue porte nel 2018, ma era in cantiere già da circa due anni. Questa casa, che adesso è la sede di Casa Peloro, è stata chiusa per 25 anni circa ed è stata aperta alla Pro Loco perché trovasse una sua identità. È stata acquistata da un imprenditore, che vive a Milano, che voleva costruirci un palazzo a tre piani a forma di nave ma che poi, in attesa delle autorizzazioni per realizzarlo, ha invitato la Pro Loco ad utilizzarla. Così si arriva nel 2016 anno in cui un cluster di ragazzi della Pro Loco, sei soci tra i tanti della Pro Loco che hanno deciso di investire sul territorio, hanno istituito una società di SRL dando vita, ed aprendo le porte, al Social Cafè Casa Peloro.”
Com’ è andata l’avventura dei lavori per arrivare a Casa Peloro?
“I lavori li abbiamo gestiti interamente noi, la casa è stata quasi abbandonata per più di 25 anni, metà era abusiva ed il cortile era utilizzato per gettare la spazzatura da gente di passaggio. Lavorare alla nascita di Casa Peloro per noi sei soci, amici di una vita e collegati da tutta una serie di sogni e passioni, è stato terapeutico ed il nostro amore per il territorio l’abbiamo vissuto ancora più profondamente proprio lavorandoci nel momento in cui picchettando i muri abbiamo fatto mergere queste bellissime pietre, questi bellissimi mattoni. Da là la visione poi è stata come una magia, nel senso che tutto è stato molto naturale abbiamo semplicemente seguito quello che la casa ci raccontava ci suggeriva. Abbiamo scoperto muri di fine 1800, abbiamo trovato la sabbia di allora e tra la sabbia anche delle conchiglie, che ancora conserviamo. Sono state emozioni che abbiamo vissuto insieme: è stato uno di quei casi in cui il percorso e la realizzazione del progetto è stato ancora più bello del finalizzare il progetto stesso. Per mettere Casa Peloro in condizioni di poter vendere una Birra dello Stretto, chiusa, perché all’inizio non avevamo la somministrazione, ci abbiamo messo due anni tra gli aspetti tecnici, strutturali e quelli amministrativi burocratici. In un secondo momento, invece, nel 2021 siamo riusciti ad affittare anche la casa accanto, che originariamente faceva parte della stessa unica struttura ma che negli anni ’50 è stata suddivisa da un muro in mattoncini pieni, con l’idea di riportare la casa per come era stata costruita a fine 1800: oggi infatti all’interno si possono notare, oltre le due finestre, anche un arco centrale in mattoni di fine 1800, che rappresentava la porta, e le due porte che vedete adesso invece erano due finestre.”
Perchè Social Cafè?
“Casa Peloro l’abbiamo sin da subito identificata in un Social Cafè, forse il primo della Sicilia. Casa Peloro nasce dal desiderio di creare un luogo vero, aperto, umano. Un social cafè dove chiunque possa sentirsi accolto: il residente di sempre, il turista di passaggio, lo studente, il professionista, l’artista, la famiglia. Lo abbiamo chiamato “CASA” perché è questo che vogliamo offrire: un’atmosfera autentica, dove ci si sente liberi di essere sé stessi, che tu arrivi in mocassini o in infradito, qui non conta da dove vieni, ma che tu ti senta a tuo agio. Casa Peloro è un punto di incontro e confronto, un piccolo spazio di comunità dove le idee circolano, le relazioni si creano, le differenze si abbracciano.Social perché, intanto, era un periodo in cui noi attraverso i social riuscivamo, e siamo riusciti, ad arrivare molto lontano comunicando bene i valori continui per cui i social dovrebbero esistere: collegare le persone, fare sapere che ci sei e poter promuovere anche il proprio territorio. Cafè perché il cafè è quello che ti internazionalizza forse ancora più del social, come del resto la parola casa che è una parola che è italiana ma che è una delle parole che più compresa nel mondo. Ed ancora, tornando al Cafè, anche inteso proprio come caffè, quindi bevanda, è un elemento che unito alla concezione dei cafè letterari riconduce alla nostra idea di confronto e di unione. Abbiamo voluto dare al territorio un luogo che stimolasse lo scambio, la leggerezza e la partecipazione. Un luogo che non si limita a servire un caffè, ma che lo usa come pretesto per generare valore, connessioni e bellezza quotidiana.”
Il logo di Casa Peloro, ormai, è diventato iconico: cosa rappresenta?
“E’ il volto di Peloro disegnato dall’ architetto Giovanna Chemi, nativa di Torre Faro, che vive a Trieste, città in cui i genitori sono emigrati negli anni ’80. Abbiamo chiesto espressamente il volto di Peloro per mantenere il legame con il territorio e con l’Associazione Pro Loco Capo Peloro che si è occupata della sua realizzazione. Il design, infatti, appartiene alla Pro Loco e Casa Peloro, per poterlo utilizzare, restituisce alla Pro Loco i diritti di proprietà intellettuale che si concretizzano con il 2% del fatturato.Questo consente a Casa Peloro di sostenere il territorio attraverso la no profit ed essere pertanto un business sostenibile. Volevamo vedere il volto di Peloro che non è stato mai rappresentato prima, la sua è una leggenda poco raccontata, difficilmente si trova nei libri, però esiste una moneta che lo ritrae forse di profilo. Il Peloro realizzato da Giovanna viene racchiuso in questi occhi in mezzo a queste onde, per noi, ovviamente, è una divinità: non ha un sesso ed è diventato iconico e tra l’altro una leggenda, che si è creata dopo l’apertura di Casa Peroro, vuole che i suoi occhi siano l’unica parte del murale, perché è un murale che abbiamo voluto fortemente sulla facciata di Casa Peloro, che cambia colore andando a dare un senso diverso anche allo sguardo di chi lo guarda. Molti lo toccano, lo accarezzano perché pare che porti pure fortuna, è bellissimo vedere il volto di Peloro sulle magliette di chi poi torna nella propria città, nel proprio paese, o semplicemente va in vacanza e ci tagga nelle foto.”
Qual è l’offerta culinaria di Casa Peloro?
“Casa Peloro come abbiamo detto è legata al territorio, teniamo tantissimo alla materia prima che deve essere valorizzata il più possibile, ed in particolare per noi è bellissimo valorizzare ed esaltare la materia prima “povera”, povera nel senso che costa meno e non povera di contenuti o qualità. Diamo, tra l’altro, molta importanza alla stagionalità, ad esempio a parte le verdure più conosciute quando possibile ci piace usare la porcellana, prediligiamo pesci come il sauro o l’alalunga, che sono pesci dello stretto e sono anche più facili da reperire. La nostra cucina è focalizzata sul territorio ma è molto aperta alla contaminazione e sperimentazione andando a creare curiosità grazie al legarci anche a quelle che sono le materie prime che si sono sviluppate attraverso le varie culture del Mediterraneo e che rappresentano anche dei super food, per esempio l’hummus. Casa Peloro è stata la prima, forse, ad avere nel suo menù l’hummus in città, piatto mediorientale che si inserisce perfettamente nella nostra cultura mediterranea, abbiamo sempre voluto tenere questa linea, quanto più possibile salutare. Questo è un esempio, così come il guacamole o le varie salsine che ci siamo inventati. Abbiamo faticato un po’ a fare le fritture, però poi ci siamo arrivati, piano piano, a parte usare un certo tipo di olio, abbiamo tirato fuori la pastella anglosassone per fare il fish and chips, però utilizzando il baccalà locale. Un altro piatto interessante è lo Stupisci: ci siamo ispirati ad un piatto israeliano, una fetta di pane a forma di pesce, pane fatto con grani antichi siciliani, il guacamole ed una fettina di pesce crudo del nostro stretto. Tagliato a pezzettini dà l’idea delsushi, invece di riso c’è il pane. È anche molto conviviale, le curiosità sono conviviali e veramente molto genuine, tra l’altro. Nel nostro menù, che spesso poi lo ritrovate solo alla lavagna, è tutto espresso e ogni giorno che arrivano ingredienti interessanti noi stressiamo la cucina per creare piatti ad hoc. Ovviamente non mancano i piatti che sono ormai dei capisaldi come il Capitan Peloro, il panino vegetariano, la focaccia di mare, l’insalata di polpo e patate e la frittura del giorno. Proponiamo, inoltre, anche un’offerta gluten free. Ci piace lavorare molto su una proposta di piccoli piatti che possono essere un aperitivo o diventare un pranzo o cena. Un’offerta che somiglia un po’ a quella delle mezzeLibanesi per intenderci o della tapas spagnola piuttosto che i nostri antipasti in Italia. Questi piccoli piatti creano una dinamica che va a rispecchiare in pieno la convivialità del Social Cafè.”
Il Capitan Peloro è il panino più richiesto, come nasce?
“Il Capitan Peloro è il nostro panino con gli involtini di pesce spada, involtini realizzati rigorosamente nella nostra cucina. La lavorazione dell’involtino messinese, la tipicità dello stesso, è proprio unica e a noi piace tantissimo sottolineare questa magia. È emozionante vedere le mani del cuoco che lavora l’involtino, è diventata anche un’esperienza che spesso ci piace condividere con i nostri clienti, attraverso video, foto ed anche in presenza. Ci piace pensare allo ‘spettacolo’ del cuoco Giapponese che prepara il sushi, beh vi assicuriamo che lo spettacolo può dare le stesse emozioni. Abbiamo lavorato molto per trovare il giusto equilibrio nei condimenti, per esempio non usiamo l’aglio nella ‘mollica’ ma un altro ingrediente segreto. Mai nessuno aveva proposto un panino con involtini di pesce spada, pertanto orgogliosamente possiamo dire che questo è un panino originale ideato dai ragazzi di Casa Peloro. Panino che adesso viene proposto da diversi altri locali. Tre anni fa abbiamo preso un volo per Londra e lo abbiamo proposto all’evento Sicily Fest a migliaia di persone provenienti da diverse parti del mondo. È stato un gran successo. Due anni fa addirittura ha vinto la competizione dello Street Fish su proposta di un panificio di Santa Margherita, dunque da un’attività commerciale che opera dall’altro lato della città. Ma vi raccontiamo la storia curiosa di come è nato: inizialmente servivamo gli involtini di spada solo al piatto con l’insalata, di fatto la tradizione del panino col pesce spada è prettamente originaria di Scilla e da noi a Capo Peloro non si era mai visto fino al 2018. Un giorno un cliente del nord Italia ha ordinato gli involtini ma andando di fretta ci chiede di servirglieli dentro unpanino. Inizialmente a noi è sembrata molto strana l’idea ma lui è tornato entusiasta, il panino era buonissimo! Noi, curiosi abbiamo voluto testare, ed ecco che ci siamo resi conto che, involontariamente, avevamo fatto una gran scoperta. Da allora il Panino Capitan Peloro è diventato il nostro grande best seller.Attenzione però noi abbiamo una regola fondamentale, quando qualcuno ci domanda del Capitan Peloro rispondiamo sempre, tu vedi feluche nello stretto? Esattamente. Se non vedi feluche nello Stretto vuol dire che ancora non c’ è il Capitan Peloro, e questo perché usiamo solo pesce spada locale pescato nei mesi dedicati.”
Richiestissima anche la vostra granita al mandarino a colazione o nella versione Malandrino…
“Il nostro Social Cafè offre un’esperienza completa dando la possibilità, oltre che di cenare o pranzare o fare aperitivo, di fare anche colazione. Le granite che trovate da Casa Peloro sono preparate dal Maestro Giuseppe Arena, nostro partner, ci piace molto collaborare con persone che amano come noi il territorio, lui è qui a Ganzirri, dunque a pochi passi, e ogni mattina porta la sua granita e noi poi noi la lavoriamo per come lui ci ha insegnato. È molto interessante il fatto che a Casa Peloro il gusto più richiesto non si trova tra i classici gusti ma è il gusto mandarino. Così abbiamo declinato la granita al mandarino in vari modi utilizzandola per i cocktails o per il “Malandrino”, richiestissimo a fine pasto, ovvero uno shottino di granita al mandarino con l’aggiunta di vodka. La bellezza, inoltre, è che il Maestro Arena produce la granita al mandarino usando come base rigorosamentei suoi mandarini di Timpazzi.”
Ci raccontate tre momenti emozionanti avvenuti a Casa Peloro?
“Son tanti, ma volendone selezionare tre…iniziamo senz’ altro dal fatto che quest’ anno Casa Peloro è stata protagonista di una proposta di matrimonio con gli anelli di Casa Peloro. Una cosa bella di cui andiamo orgogliosi è, per l’appunto, il brand di Casa Peloro. Logo che tra le che sue declinazioni ci è stato richiesto in licenza anche dall’ orafo messinese Carlo Correnti, che ha voluto sviluppare una collezione dedicata proprio al territorio e a Casa Peloro. In questa collezione ci sono degli anelli in prezioso argento che riprendono proprio le onde nel nostro logo e quindi del mare. Così durante una domenica pomeriggio un ragazzo ha acquistato qui l’anello e subito dopo, sempre qui da noi, ha fatto la proposta di matrimonio alla sua ragazza. Un altro momento iconico è stato quando Giuliano San Giorgi dei Negramaro, con la band al completo, sono stati qui da Casa Peloro: erano stati sotto al Pilone più di vent’ anni fa ed avevano voglia di ritornarci, hanno pranzato da noi, hanno acquistato ed indossato le nostre felpe e ci hanno regalato un momento bellissimo suonando e cantando. Un altro momento che effettivamente rimarrà sempre impresso è quando a Marco, il nostro manager, è spuntato lo chef Bruno Barbieri al banco. E Bruno Barbieri, che ha un’aura potentissima, la prima cosa che ha detto guardando la lavagnetta, oltre a sottolineare che il locale gli piaceva tantissimo, è stata che secondo lui avremmo dovuto triplicare i prezzi.”
Quali sono le attività di Casa Peloro? Spoiler per la stagione estiva 2025?
“A breve pubblicheremo il calendario per i mesi estivi del 2025, ricco di mostre ed iniziative, tra le novità c’ è il ritorno della musica dal vivo a Casa Peloro. Questa concessione che abbiamo, che siamo riusciti a prendere dopo tre anni, riguarda un’area esterna dove da una parte c’è un orto urbano, un orto i cui frutti sono in condivisione con i nostri vicini, e dall’altra una parte un’area attrezzata, che condividiamo con il pubblico, a prescindere che sia nostro cliente o no. L‘anno scorso abbiamo condiviso una scacchiera gigante. Quest’anno abbiamo un’altra idea, oltre alla scacchiera, che scoprirete più in là, e ci sarà la possibilità di fare esibire artisti di vario tipo. Speriamo anche che possano tornare le esperienze delle cene a tema e che possa andare in porto un bel progetto che condividiamo con la Proloco che vede la realizzazione di opere murarie di Street Art lungo il perimetro della base del Pilone realizzando il “Parco dei miti”. Casa Peloro è una costola della Pro Loco e come tale sposa e sostiene tantissime iniziative come il festival degli aquiloni, le escursioni sulla felucaper la pesca del pesce spada o al Lago di Ganzirri alla scoperta della vongola autoctona e tanto altro ancora. Intendiamo collaborare con tutte le realtà del territorio che puntano al miglioramento e alla salvaguardia dello stesso. Gli ospiti che arrivano a Casa Peloro, dunque, saranno sempre informati su tutte le attività interessanti alla scoperta di Capo Peloro.”
La città di Messina in quello che fate vi ha aiutato o ostacolato?
“La città di Messina in quello che facciamo sicuramente ci ha aiutati, nel senso più che ci ha aiutati, ci ha apprezzati. Siamo molto felici che i nostri clienti ci possano raggiungere in bicicletta e di aver ottenuto, grazie alla collaborazione con l’amministrazione del Comune di Messina, l’area che è antistante alla concessione dove abbiamo questi 10 archetti per le biciclette. Crediamo molto che le attività commerciali devono fare la loro parte e sicuramente Messina, in questo senso, apprezza e, dunque, condivide e aiuta. Fare la loro parte significa pure aiutare a ristrutturare le panchine che sono qui in Piazza Lanternino, significa mantenere pulito tutto quanto attorno, significa sostenere le attività che ci sono, significa lavorare per sviluppare ricchezza migliorando e rispettando il bene comune. Il nostro percorso per far partire l’attività è stato lungo e non facile perché il sistema italiano, ed ovviamente in particolare quello siciliano, è troppocomplesso e la burocrazia è sempre difficile da gestire rispetto a altri posti del Mediterraneo. A Messina e Capo Peloro si possono e si devono sviluppare idee e progetti imprenditoriali soprattutto in ambito turistico. Forse manca una visione delle città ma questo è un altro discorso sul quale noi comunque siamo sempre disponibili a fare la nostra parte.”
Il mare è valorizzato e vissuto per come merita dalla città di Messina ed i suoi cittadini?
“Crediamo che il mare sia la risorsa più importante che abbia Messina: è una fortuna ed è probabilmente l’elemento più bello che ancora ci salva, perché per qualche motivo, che poi la storia di Messina forse può spiegare, Messina si è chiusa un po’ troppo al mare ed è un peccato. Il rapporto col mare per noi è fondamentalee lo si capisce dalla scelta dei nostri prodotti e dalle iniziative che sosteniamo. L’ ottenimento della Bandiera Blu, che questo mare sicuramente si sarebbe meritato sin dalla nascita della stessa bandiera, rappresenta un riconoscimento bellissimo e sottintende anche, però, tanti servizi che devono essere annessi alle spiagge, dalle docce ai parcheggi ai posti dove alloggiare. La bandiera deve rappresentare un inizio. Noi in questo facciamo il nostro lavoro per l’accoglienza e l’offerta di qualità, curando molto anche la zona, tanto altro lavoro deve essere fatto da tutti gli attori che vivono il territorio che vanno dall’Amministrazione, alla politica,alle attività commerciali e noi singoli cittadini. Viviamo in un paradiso e spesso non ce ne rendiamo conto. Abbiamo lottato per l’isola pedonale, oggi l’amministrazione ce la garantisce, lotteremo per il Parcheggio Torre Morandi con un’uscita lato Tirreno, cosi come le aperture verso il mare, spazi verdi, info point e aree attrezzate dove fare sport o rilassarsi. In queste lotte siamo ci siamo sentiti dei pionieri.”
Qual è l’anima di Casa Peloro e di Capo Peloro?
“L’ anima per entrambe le realtà, realtà che sono strettamente connesse, è, senza dubbio, l’energia che si respira, e che ti investe, sprigionata dall’ abbraccio costante delle correnti di questi due mari. L’ anima di Casa Peloro, inoltre, è un punto di riferimento per chi condivide l’amore per il territorio, per l’ambiente, per le tradizioni e per la cultura. Casa Peloro è animata da rapporti di amicizia forti, da professionisti che credono nel far rete, da clienti affezionati, da bambini che vediamo crescere, si può parlare sul serio di una Peloro Family che si riunisce qui d’ estate ma che poi è sparsa per il mondo senza mai dimenticare il filo che la unisce.”
Qual è il vostro P.S. (Post Scriptum)?
“Che Casa Peloro, così come Torre Faro, crede nel confronto e nella valorizzazione vera del territorio. Qui c’è ancora tanto da raccontare tra storie, leggende, paesaggi e persone: è un luogo pieno di contenuti e possibilità, un terreno fertile. Spesso si fanno paragoni con posti come Marzamemi, San Vito Lo Capo, Lipari… luoghi bellissimi, certo, ma noi non vogliamo diventare “come” qualcun altro.
Vogliamo crescere rimanendo fedeli a chi siamo, ispirandoci magari, ma senza snaturare. Perché Torre Faro, Ganzirri e Capo Peloro hanno una loro identità forte, unica, ed è proprio quella che vogliamo proteggere, valorizzare e far conoscere. In fondo, è questo il vero senso del nostro impegno: far star bene chi vive qui, chi arriva e chi sogna di restare.”