ROMA. Il ddl Zan è arrivato finalmente in Aula al Senato e dopo una seduta piuttosto movimentata il primo round se lo sono aggiudicano i sostenitori del testo, che non torna in commissione e va avanti nel suo iter in Assemblea. Respinte infatti le pregiudiziali di costituzionalità, presentate da FdI e Lega, con 124 sì, 136 no e 4 astenuti.

Il provvedimento, dunque prosegue, ma lo stallo politico permane e gli schieramenti sono sempre gli stessi: Fi, FdI, Lega contro il provvedimento, Pd, M5s, LeU a favore del testo approvato dalla Camera, con Italia viva e Autonomie a fare da ago della bilancia (Ansa).

Fra discussioni e polemiche, il voto sul provvedimento rischia di slittare a settembre.

Le due “fazioni” si sono confrontate a distanza anche in piazza. Da una parte Fratelli d’Italia, che ha organizzato un flash mob davanti al Senato, ribadendo la propria contrarietà al disegno di legge (definito pericoloso, anticostituzionale e liberticida); dall’altra il sit-in della comunità Lgbtq+, che ha rivendicato le proprie ragioni inscenando anche un simbolico matrimonio fra Matteo Salvini e Matteo Renzi. “Due Mattei, una disgrazia”, si legge in un manifesto.

 

 

 

 

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