MESSINA. Francantonio Genovese torna in Parlamento. Dopo la condanna a 11 anni, il deputato messinese siederà nuovamente a Montecitorio. Il Tribunale della Libertà, presieduto da Antonino Francese Genovese, giudici a latere Giuseppe Miraglia e Anita Siliotti, ha revocato la misura dell’obbligo di dimora cui era sottoposto dal 25 novembre del 2015. Il deputato potrà adesso lasciare Messina dopo 15 mesi di obbligo a risiedere sullo Stretto. 

“Il tribunale – afferma l’avvocato Nino Favazzo difensore di Genovese –  con motivazione pienamente condivisibile, ha tardivamente fatto giustizia di una misura cautelare che, già nell’aprile del 2016, la Suprema Corte di Cassazione aveva censurato, evidenziando la mancanza dei presupposti legittimanti la sua adozione, anche in considerazione della impossibilità di conciliare la stessa con l’esercizio del mandato parlamentare. Una decisione giusta, dunque, che ha il solo torto di arrivare tardi

 

Le tappe della vicenda:

Maggio 2013: il gip Giovanni De Marco firma la proroga delle indagini, appare così per la prima volta il nome di Francantonio Genovese e del cognato Franco Rinaldi nelle indagini della procura messinese sulla Formazione.

Maggio 2014: La giunta per le autorizzazioni, presieduta da Ignazio La Russa dice sì alla richiesta di arresto della procura. È il 7 maggio, il 15 sarà la Camera a dare il consenso. Al termine del voto Genovese volerà subito sullo Stretto e dopo un breve passaggio nella villa di Faro si consegnerà alla giustizia. Resterà in carcere pochi giorni ma ci tornerà. Il gip infatti gli concede i domiciliari ma la procura ricorre al Tribunale della libertà.

Gennaio 2015: Il Riesame accoglie il ricorso della procura. Genovese rientrerà in carcere dove resterà per sette mesi. Il luglio successivo otterrà i domiciliari. 

Febbraio 2015: Inizia il processo Corsi d’Oro 2 a carico di Genovese

Novembre 2015: Revoca dei domiciliari: ma può ricevere ospiti. Sullo Stretto si precipita Gianfranco Micciché: sarà così che il ras dello Stretto dirà addio al Partito Democratico per passare in Forza Italia.

A carico del deputato del Pd c’è ancora l’obbligo di firma.

Luglio 2016: Undici anni a Genovese, 5 anni e sei mesi a Franco Rinaldi. Questa la richiesta di Sebastiano Ardita, Antonio Carchietti e Fabrizio Monaco. Seconda la procura è emersa “una rete estesa e preoccupante di complicità in palese conflitto di interessi” che ha sottratto “importanti risorse ad un settore vitale come la formazione professionale con tanti giovani in cerca di occupazione” per reati che “appaiono di rilevante gravità, per le responsabilità pubbliche di chi le commette”.

Gennaio 2017: Il deputato messinese viene condannato a 11 anni in primo grado nell’inchiesta Corsi d’Oro 2 per associazione a delinquere, riciclaggio, frode fiscale, truffa e tentata estorsione.

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