MESSINA. Dopo l’attacco della Uil, che ieri ha preso di mira i numeri degli straordinari di MessinaServizi (oltre 21mila ore nei primi 5 mesi del 2019), arriva la replica del presidente della società partecipata Giuseppe Lombardo, che parla di “attacco strumentale e gratuito”.

«Da mesi – spiega – la Società è impegnata a condividere con tutti i lavoratori e con tutte le sigle sindacali scelte e trasformazioni difficili in uno scenario complicato da gestire. È stato lasciato a questa amministrazione l’ingrato compito di risolvere una situazione lasciata in eredità di non facile normalizzazione, sia riguardo alla situazione delle infrastrutture e dei fattori produttivi, sia riguardo alla gestione del personale».

«La società – prosegue Lombardo – finalmente dopo essere stata lasciata “ferma” dall’inerzia del precedente management ha contrattualizzato tutte le forniture utilizzando le procedure pubbliche. Ma purtroppo tutto questo si sta traducendo solo ora in fatti concreti. I mezzi e le attrezzature nuove stanno arrivando solo in questi giorni dopo aver chiuso tutte le gare e le fasi di sottoscrizione dei contratti. La situazione del “pacco mezzi” ex Messinambiente è sotto gli occhi di tutti e la Uil Trasporti conosce bene la situazione perché abbiamo sempre informato i sindacati su tutto quello che succede in azienda e di come la gran parte dei mezzi dati in usufrutto a Messinaservizi sia vecchia ed obsoleta. Li abbiamo informati anche di come sia antieconomico andare ad aggiustare mezzi ormai di cui non si trovano neanche i pezzi di ricambio».

«Nessuno – continua Lombardo – parla dei disagi per dover conferire rifiuti in una discarica lontana ben 125 Km, e della mancanza di un sito di stoccaggio per compensare gli eventuali stop del sito, ma anche del continuo crash dei mezzi che sono sottoposti a continui stress e tour de force. Tutto questo genera la necessità di fare continuamente recuperi e prolungamenti orari per consentire di pulire nel migliore dei modi la città».

«Contestiamo – prosegue Lombardo – l’affermazione che la città è sporca. Non è vero. La città nella situazione data è gestita al meglio ed in comparazione con altre città metropolitane non può essere criticata una società, che pur non avendo un parco mezzi adeguato e nessun sito di smaltimento in città o nelle vicinanze, riesce a garantire adeguato il livello di pulizia e raccolta dei rifiuti. E ricordiamo anche che la città di Messina è 30 km quadrati più grande di Milano. E questo grazie all’aiuto dei lavoratori e soprattutto di quelli a cui viene chiesto di fare sacrifici personali e che comunque sono sempre disponibili a lavorare. La Società ha chiesto a tutti i lavoratori di farsi avanti con la nota del 1 marzo 2019 prot. n. 2184 per fare prolungamento orario in caso di necessità. Nessuno ha risposto. Non tutti i lavoratori sono disponibili a fare prolungamento orario e straordinario. Molti una volta finito il servizio vogliono tornare a casa. In alcuni casi siamo stati costretti ad applicare il contratto e costringerli a lavorare oltre l’orario contrattuale. Facile fare il paragone con gli anni passati. Ma tre anni fa il numero dei lavoratori in forza al settore era pari ad oltre 550 dipendenti. Già l’anno passato sono stati in media 511. Quest’anno siamo rimasti in 500. Ed i lavoratori con limitazioni e con oltre 62 anni di età? Aumentati. Ad oggi siamo con 100 unità di personale con oltre 60 anni di età. Abbiamo circa 70 unità con varie limitazioni di salute che non consentono di svolgere lavori di spazzamento e raccolta. Circa 10 lavoratori lungodegenti che non vengono in azienda da mesi. E non parliamo delle assenze che ogni giorno si registrano per malattia. Nel solo mesi di maggio 2019, la media di assenza per malattia è stata di quasi 50 dipendenti per giorno, nonostante noi avessimo avviato le procedure previste per legge per le verifiche medico fiscali. Il 10% della forza lavoro impiegata».

«Poi – spiega ancora – va considerato il fatto che molti lavoratori svolgono servizi amministrativi ed anche questo incide sulla necessità di lavoratori nei servizi. Come sia possibile svolgere il servizio in queste situazione sorprende anche noi stessi e renderlo con l’efficienza consentita da questo scenario non fa altro che aumentare lo stupore. Il numero di ore impiegate in straordinario è certamente elevato ma in linea con quanto sopra descritto e ci teniamo a specificare che non incide nemmeno per un centesimo sul costo della tariffa perché è tutto già incluso sul costo del personale. Vi è una carenza cronica di personale soprattutto di quello efficiente e 21.000 ore di straordinario equivalgono a 30 unità di personale che effettivamente mancano per la ragioni citate. Per la verità, le unità di lavoro necessarie e mancanti necessarie sono ben più di 30. Siamo sicuri che l’azione dell’azienda è apprezzata dalla stragrande maggioranza dei lavoratori e delle sigle sindacali il cui rapporto è ottimo e di reciproca collaborazione. Non sarà qualche frustrazione o il mancato raggiungimento di qualche posizione personale ad inficiare il lavoro fin qui svolto dai tantissimi che hanno sacrificato anche la famiglia per i risultati raggiunti e che vedranno la loro materializzazione tra breve. Non si permetterà a nessuno di ‘etero dirigere’ l’azienda come avvenuto in passato. Questo management non consentirà a nessuno di mortificare il lavoro di tanti per qualche meschina posizione e si assumerà in tutte le sedi le proprie responsabilità anche a proprio discapito personale, ma con un unico obiettivo: rendere un servizio migliore. Con i fatti e non con le parole. Il tempo dei Direttori Generali “amici” di qualcuno è finito da un pezzo. Si devono rassegnare», conclude.

Sulla questione era intervenuto nel pomeriggio di ieri anche l’ex consigliere comunale Daniele Zuccarello, che a sua volta aveva attaccato duramente la partecipata.

«Nel corso del 2014 iniziai una attività di indagine sulla vecchia società di rifiuti Messina Ambiente, e i primi dati che saltarono ai miei occhi furono proprio il numero di dipendenti, all’epoca 528, il come venivano impegnati nei vari servizi, i salti di livello in brevissimo tempo, e il modo di affidamento di vari servizi esterni sia per le officine che per il trasporto in discarica, così come il numero elevato dei non abili al lavoro costretti a riempire le isole ecologiche, ma sopratutto l’esorbitante monte ore straordinari, 7mila Ore annui, addirittura dipendenti che durante la settimane non avevamo ore di riposo, un solo dipendente oltre 700 Ore di straordinario, con un amento di costi molto rilevante per l’azienda, che chiaramente ha inciso nella collettività, considerando che  il servizio rifiuti, ormai era totalmente a carico dei cittadini. All’epoca tutto sfociò in un mio esposto in procura una indagine che ha portato anche a 4 arresti. Oggi da una nota della UIL – commenta – vengo a conoscenza che la nuova società Messina Servizi, sorella gemella della vecchia società M.A.,  addirittura non si limita a 7 mila ore di straordinario, ma in soli 6 mesi del 2019, il monte ore straordinario è oltre 21 mila ore, che chiaramente rappresenta un costo milionario che inciderà nella collettività.

«Tutto questo – si chiede – per ottenere che servizio? Un servizio vergognoso non migliore degli anni passati. Messina servizi non ha modificato la sua struttura, i vertici e la piramide aziendale è rimasta identica. Pertanto l’amministrazione dei blitz, non è stata in grado di dare un vero cambio di passo ad alcune società cancro della nostra città. Auspichiamo che il sindaco agisca sulle cose serie senza proclami o video facebook, che la cittadinanza e le casse comunali non vengano  dissanguate, da una continua gestione allegra, della nostra società di rifiuti. Ci siamo ormai resi conto che il sindaco  è innamorato delle società partecipate, da un lato realizza video per offuscare le menti del cittadino messinese dichiarando una fantomatica rivoluzione del palazzo, con diminuzione degli sprechi, ma dall’altro invece, costituisce nuove società (oggi tre) che graveranno nelle casse comunali, ma sopratutto non frena le spese delle società già esistenti, che hanno sempre rappresentato una emorragia per il comune. Stop ai video farlocchi che confondono il cittadino, che oggi dica alla città quanto sono costati 21mila ora di straordinario, senza sopratutto ottenere risultati ottimali, anzi la città è degradata come allora. Qualcosa pertanto non quadra, e questa rivoluzione tarda ad arrivare, chissà se un giorno avremo un sindaco normale, che non vuole rivoluzionare nulla ma vorrà solo che Messina diventi una città normale».

 

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