MESSINA. “Non crediamo nel sistema delle cooperative, e stiamo portando avanti una ricognizione dei servizi in base ad una mappatura dei bisogni“. In due parole, l’assessore ai Servizi sociali Alessandra Calafiore, spiega alla commissione consiliare competente la “stella polare” delle azioni contenute nel “SalvaMessina”. Cristina Cannistrà, presidentessa della commissione, aveva convocato il sindaco Cateno De Luca, che non si è fatto vedere. E quindi, di rispondere alle perplessità dei consiglieri comunali è toccato all’assessora.

Che preliminarmente ha spiegato, molto sommariamente, quali sono le novità rispetto al passato: nulla che in qualche maniera non fosse già emerso prima. Intanto la compartecipazione: “se un servizio la prevede, l’utente deve compartecipare finanziariamente. Se ci sono state carenze o errori si può rettificare, ma si deve sapere se è dovuta e in che termini è dovuta”, ha spiegato Alessandra Calafiore. Poi la formula giuridica della nuova società che dovrebbe occuparsi di unificare il settore dei Servizi sociali, Messina social city, e riassorbire il personale oggi in forza alle cooperative, oltre cinquecento dipendenti. “L’azienda speciale è un nuovo modello di gestione che tiene conto di tante esigenze, compreso quelle dei lavoratori, e ha avuto un riscontro positivo da parte dei lavoratori. La prossima settimana si avvieranno i lavori tecnici, già c’è la bozza dello statuto“, ha chiarificato l’assessora, non spiegando però perchè lo status di azienda speciale è stato considerato una iattura per l’Atm e invece per i servizi sociali è un toccasana.

E infatti, i consiglieri comunali presenti in aula hanno tradito un certo nervosismo, perchè probabilmente si attendevano risposte più circostanziate e meno generiche. Come Cristina Cannistrà: “Oggi mancano molte organizzazioni del settore e del territorio, dai comitati dei familiari alla lega delle cooperative, volevo ascoltare le parti sociali”, ha dichiarato, motivando la commissione di oggi e  rispondendo a Gaetano Gennaro che invece si aspettava una discussione più centrata su quello che sarà e non su quello che è stato: sullo statuto della nuova agenzia, per esempio “Ho sentito dire dall’assessore che non è questo il luogo in cui discutere di questioni tecniche. E invece è esattamente la commissione il luogo in cui si discutono le specifiche tecniche e politiche. E poi ricordo che le aziende speciali possono assumere solo per concorso”.

Pià o meno dello stesso tenore le dichiarazioni di tutti il centrosinistra, da Antonella Russo a Massimo Rizzo ed Alessandro Russo, che hanno fatto notare che quantomeno si poteva discutere di quello che già è stato scritto la scorsa settimana nella stesura definitiva del “salvaMessina” invece di aspettare i “tavoli tecnici”, anche in considerazione del fatto che il termine del 22 novembre per la presentazione del piano di riequilibrio contrae ancora di più i tempi di discussione ed esame dei singoli provvedimenti

Non ci sono stati i tempi tecnici per farvi avere tutto il materiale. Forse questa convocazione è stata prematura, in questa fase stiamo parlando di un aspetto economico che incide sul piano di riequilibrio”, è stata la risposta di Alessandra Calafiore.

Alla convocazione hanno risposto anche Cgil e Uil, che dal tavolo di concertazione del “SalvaMessina” si sono alzati sbattendo la porta (e organizzando una manifestazione). Secondo Francesco Fucile, “rispetto alla riorganizzazione generale dei servizi, la Cgil è assolutamente è in linea, ma la cornice è ancora di carattere generalissimo. C’è tanto da fare, temo che rispetto alla fattibilità del progetto ci sia carenza di materiale su cui lavorare, e il termine del 22 novembre ci preoccupa”.

Più ficcante Laura Strano della Uil: “Abbiamo evidenziato già in passato le criticità del modello attuato. Oggi il dipartimento non pubblica i procedimenti e non divulga i servizi, questa è una nostra battaglia. Siamo in linea di massima favorevoli al nuovo modello di gestione”. Poi il quesito: “Come mai si è scelta l’azienda speciale e non l’istituzione, e perchè si è scelta la data del 31 dicembre 2016 come termine per il riassorbimento dei lavoratori?“.

Tonino Genovese della Cisl, invece, al tavolo ha partecipato attivamente, ed il suo intervento è in linea con quello di lunedi scorso, dopo la stesura del “salvaMessina”: “Approfondimento sullo strumento, ma apprezzo la posizione della Cgil, significa che la posizione assunta dalla Cisl non era un mero sostegno, ma fare sindacato a tutela dei lavoratori e della comunità”.

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Piero
Piero
2 Novembre 2018 19:48

FORZA CATENO!!!