MESSINA. La giornata inizia con il botto. In attesa della seduta in Aula durante la quale si discuterà e si deciderà se dovrà essere “salvaMessina” o dissesto, il Movimento 5 stelle mette le mani avanti: Niente “ammazzaMessina”, sì dissesto. I consiglieri pentastellati (sei su sette, è assente Giuseppe Schepis, “per motivi di salute”, hanno spiegato i colleghi), hanno annunciato il loro voto negativo. Perchè?

Secondo il capogruppo Andrea Argento, “No macelleria sociale, no privatizzazioni: questo vuole l’ammazza Messina. Per noi la strada è il dissesto”. Per Gaetano Sciacca “il pacchetto di proposte è irricevibile, è una vergogna. Il sindaco Cateno De Luca vuole tagliare i costi per i 12 lavoratori di casa Serena che intende licenziare? Tagli i consigli d’amministrazione di Amam, Atm. MessinaServizi e Arisme, e trova subito le risorse”.

Sui Servizi sociali interviene Cristina Cannistrà: “I servizi essenziali dei cittadini devono restare pubblici, non devono avere utili, devono avere benefici per la collettività. Abbiamo fondi extracomunali che non sono mai stati utilizzati”. Paolo Mangano annuncia il voto in aula. “Il piano di riequilibrio è un vero e proprio atto di egoismo nei confronti della città. La città è nel caos, e si esce solo con un grande cambiamento”. Ciccio Cipolla è telegrafico: “Se dal 2013 ad oggi i conti sono peggiorati, cosa stiamo aspettando?” Per ultima Serena Giannetto, vicepresidente del consiglio comunale: “La nostra non è una scelta politica, solo una presa d’atto”. Per tutti i consiglieri, quindi, il “salvaMessina” è da bocciare. Senza se e senza ma.

Al tavolo anche la deputazione regionale e nazionale: Per prima parla Valentina Zafarana, deputata all’Ars: “La nostra è una posizione tenuta anche cinque anni fa. Non è una posizione aprioristica, solo la necessità di verità. Quello di De Luca a tratti è un documento psichedelico, dice tutto e il contrario di tutto”. Nei fatti il dissesto non provoca alcun disagio aggiuntivo rispetto a quelli che Messina vive già, spiega la parlamentare regionale. “Cristallizzando crediti e debiti si capirà chi li deve avere e chi li ha provocati. Vogliamo che il sindaco parli con chiarezza alla città e al consiglio comunale in maniera approfondita, perchè la fretta è sempre cattiva consigliera”.

Per ultimo tocca a Francesco D’Uva, parlamentare nazione e portavoce del M5s alla Camera: “Quello che stanno facendo i consiglieri comunali rispecchia in pieno i principi del Movimento a tutti i livelli, nazionale e regionale. Non c’è stata un’operazione verità fino ad ora, e allora lo diciamo noi ai cittadini cosa cambia dal punto di vista dei costi tra riequilibrio e dissesto: nulla. E allora si ricominci da capo”.

Sulla questione che coinvolge il vicesindaco Salvatore Mondello, Sciacca, sollecitato da una domanda, ha preso una posizione molto netta: fatto eticamente gravissimo. Non ci interessano i risvolti legali”.

Parecchia eco ha avuto anche il piano di trasporto dell’Atm: Sempre Sciacca: “Migliorare con semafori intelligenti, non distruggi un sistema che funzionava, questo è un dato di fatto. La gente protesta, lo dicono loro che non funziona. L’amministrazione dovrebbe avere l’umiltà e chiedere scusa. Sono stati buttati 19mila euro. Dovevano dire che non era un piano esecutivo ma un esperimento”.

Qualcosa in più la aggiunge Cristina Cannistrà: “Hanno volutamente destabilizzato tutto. Deve esistere una continuità amministrativa. Hanno creato ansia per poi fare i salvatori della patria. qualcosa funzionava, bene o male. Bisogna lavorare su questo, non distruggere”.

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