MESSINA. La frana di giovedi pomeriggio, con la Panoramica tagliata in due, e tutta la viabilità da e per la zona nord affidata ad una sola strada, hanno riacceso i fari sull’ormai ben nota, ma mai realmente affrontata questione della fragilità del territorio. A sollevare interrogativi è un geologo, Antonino Gambino, che già a febbraio, in occasione della frana di Salice, aveva lanciato un allarme.

“Già a febbraio paventavo il rischio che altre frane si sarebbero potute verificare in quelle aree fragili della nostra città, e così è stato – spiega il professionista – Ma non sono un veggente, semplicemente un geologo che conosce il territorio in cui opera professionalmente e tiene in debita considerazione altri studi ad esso inerenti. D’altronde dallo studio dell’Enea sulla pericolosità franosa del comune di Messina, il territorio risulta diviso in zone con un grado di propensione al dissesto variabile da basso a molto alto; proprio alcune di quelle aree con rischio da frane medio alto,. sono edificabili e classificate nel vigente P.R.G. come zone C”.

“Traendo spunto dalla frana di Salice, rilevavo come fosse indispensabile lo strumento urbanistico della “Variante di salvaguardia ambientale” per tutelare l’incolumità dei cittadini in quelle aree edificabili sottoposte a rischio frane – continua Gambino – quindi invitavo il Consiglio Comunale ad approvarla. Questi mesi sono trascorsi invano e ora non vi sono più i presupposti perché la Variante possa essere esitata. Oggi, dopo questo nuovo evento franoso e con identica preoccupazione che altri fenomeni potranno attivarsi, magari in quelle zone omogenee C del PRG, chiedo a tutti i soggetti politici in competizione elettorale, di esprimersi su cosa intendano fare della Variante, nel caso fossero eletti per il governo della città. Ritirarla significherebbe lasciare inalterata l’elevata pericolosità franosa di quelle zone C del vigente P.R.G., attualmente edificabili, con potenziale pericolo per l’incolumità dei cittadini. Allora la classe politica dirigente, come oggi – conclude il geologo – si dovrà assumere tutta la responsabilità delle proprie scelte ma senza l’alibi che non vi fossero validi strumenti tecnici per potere decidere”.

Nel frattempo, il Dirigente del settore viabilità della Città Metropolitana Francesco Roccaforte ha disposto l’affidamento, con procedura di somma urgenza, dei lavori per la messa in sicurezza del costone interessato dalla frana. Già ieri la Ditta Ingegneria e Costruzioni S.r.l., rappresentata da Rosario De Domenico, ha effettuato il sopralluogo per potere dare inizio alle operazioni necessarie, che verranno completate nel più breve tempo possibile.

 

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Giancarlo Rizzo
Giancarlo Rizzo
6 Maggio 2018 14:11

Quale frana? Non c’è niente.

Umberto
Umberto
6 Maggio 2018 19:11

La frana c’è, è poca roba sulla strada ma tanta pronta a cadere. Far passare le auto lì sotto significa metterle a rischio.