MESSINA. Messina è una delle città in Italia in cui si legge meno (la Sicilia è penultima nelle graduatorie), nonostante il numero sempre crescente di librerie: un dato confermato dal fatto che dal 1917 possiede una biblioteca comunale di cui pochissimi messinesi conoscono l’esistenza. E porta il nome di uno dei maggiori intellettuali dell’epoca, nonché “donatore” di circa 5000 libri (acquistati dal comune di Messina per 25 mila lire) ed è situata al primo piano del Palazzo della Cultura: Tommaso Cannizzaro.

Dai gialli ai thriller e dai grandi classici alla narrativa orientale, dispone di circa 67 mila volumi di cui, la maggior parte, possono essere chiesti in prestito gratuitamente: basta iscriversi compilando dei moduli forniti dai bibliotecari e verrà consegnata una tessera che concederà a ciascuno di chiedere in prestito fino a tre libri per non più di tre mesi. L’unica regola è riconsegnare il libro, altrimenti si potrebbe incorrere alla sanzione che prevede il pagamento del valore del testo. Questo, però, raccontano i bibliotecari, non è mai successo.

Ma come mai sono pochissimi i messinesi è a conoscenza di questa realtà che vanta 100 anni di storia? Sicuramente, a penalizzarla, sono stati i continui spostamenti a cui è stata sottoposta. Inizialmente, infatti, risiedeva in dei locali del municipio, poi, però, è stata ospitata alla scuola “Enzo Drago” negli anni ’50, dove vi è stata fino al 2011, quando le sono stati concessi dei locali al Palazzo della Cultura di Messina.

Al piano di sotto, custoditi gelosamente, vi sono raccolti quasi tutti i libri del fondo di Cannizzaro, insieme ad alcuni reperti storici, che si possono trovare anche in un’altra ala dedicata che prima era l’ “archivio” storico, il locale gestito separatamente fino al 2015, anno in cui è stato annesso alla biblioteca Cannizzaro.

Molti di questi contenuti storici, per questione di sicurezza, non è concesso darli in prestito, ma nei locali del primo piano, la biblioteca dispone di un’area attrezzata per la lettura e/o lo studio. Questi spazi, purtroppo e sempre a svantaggio dell’ente, sono frequentati praticamente solo da studenti universitari, in quanto, nei giorni in cui è aperta di pomeriggio, lo è solo per poco meno di due ore perché il comune di Messina ha previsto per essa gli stessi orari degli uffici pubblici, ovvero, dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dal Martedì al Giovedì dalle 15:00 alle 16:45.

Nonostante sia scarsamente sconosciuta (e poco pubblicizzata dallo stesso Comune), la biblioteca cerca di raggiungere quello che è il suo principale obiettivo, ovvero, favorire la lettura della cittadinanza. Per questo ogni anno si arricchisce sempre più di testi, vedendo crescere la propria collezione in tutte le sezioni di cui dispone. Vi è una sezione dedicata ai libri donati dalla Parrocchia di San Camillo, una che comprende i libri del progetto “Leggere facile e leggere tutti”, un progetto a cui ha aderito e per cui riceve dei libri per dislessici e ipovedenti dalla casa editrice “Biionlus”, o anche una dedicata alla narrativa italiana degli ultimi 3-4 anni, che pare essere la più consultata. Vi è, inoltre, uno scaffale dedicato ai nuovi arrivi del mese.

La struttura possiede poi uno spazio al piano superiore dedicato ai bambini, dove, accompagnati dai genitori, possono recarsi per leggere e partecipare a degli incontri. La biblioteca agisce molto sui bambini con degli interventi all’interno delle scuole, ma anche con l’adesione a progetti come “Nati per leggere”, un progetto nazionale che prevede l’acquisto di libri consigliati e una serie di incontri per promuovere la lettura in famiglia.

Di recente, ha inoltre ottenuto il PON “Carteggi in un click”, un importante fondo di 500 mila euro che permetterà la consultazione dei testi più antichi online, tra cui quelli di Tommaso Cannizzaro, così da ridurre il rischio di rovinarli. In più, dispone di un’applicazione per smartphone scaricabile gratuitamente: “Bibliome”.

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Giacomo
Giacomo
6 Maggio 2018 16:46

Le buone notizie tardano sempre a disposizione arrivare

cucinotta gaetano
cucinotta gaetano
6 Maggio 2018 19:32

Ma chi è il direttore della biblioteca Cannizzaro ? Perché non veicolano informazioni attraverso i vari istituti scolastici di ogni forma e grado? Perché non si informano gli studenti attraverso comunicati nelle segreterie scolastiche? Perché non si organizzano visite scolastiche ?

Anonimo
Anonimo
7 Maggio 2018 21:02

Andrebbe pubblicizzata di più, soprattutto su giornali e tv.
Io quando stavo all’estero utilizzavo spesso le biblioteche comunali per prendere libri in prestito, penso che in molti lo farebbero.