MESSINA. Succede pressochè ogni pasquetta, ogni 25 aprile, ogni primo maggio. Ogni volta che qualcuno decide di fare una scampagnata: le piazzole di sosta diventano una pattumiera e cielo aperto, e sul ciglio della strada è una lunga e triste teoria di spazzatura abbandonata.

I colli Sarrizzo, presi d’assalto, il giorno dopo le feste mostrano i segni dell’inciviltà diffusa di chi nel lordume sembra sguazzarci: piatti e bicchieri di plastica, bottiglie, resti di barbecue, sacchi dell’immondizia lasciati all’aria aperta.

Le scene peggiori si assistono nelle aree attrezzate di Musolino, salendo verso Dinnammare: uno spettacolo indecoroso, indegno di un paese civile, ma purtroppo specchio di una città che alla sporcizia ci è abituata. Non si spiega in altro modo la pervicacia nel lasciare lo schifo che fa bella mostra di sè ogni volta che c’è un giorno di festa.

Perchè per il messinese, qualsiasi aiuola è una pattumiera, qualsiasi zona non asfaltata è una discarica, qualunque angolo o rientranza è buona per lasciarci il sacchetto della spazzatura. E dove ce n’è uno, garantito che nel giro di qualche ora ce ne saranno altri, perchè basta un incivile che getti il suo sacchetto, che lo spirito di emulazione ne spinge altri venti a pensare che sia lecito e consentito fare altrettanto.

Memori della terrificante esperienza di pasquetta, i membri dell’associazione Morgana, avevano tappezzato le aree attrezzate con cartelli con una frase di Andy Warhol (“Credo che avere la terra e non rovinarlas sia la più bella formsa d’arte che si possa desiderare”, si leggeva), accompagnata dall’hashtag #afaiuseriu, campagna di sensibilizzazione alla tutela del paesaggio, con lo slogan “dopo la tua scampagnata a fai u seriu, raccogli i tuoi rifiuti, differenziali e lascia pulito”. Parole disperse nel vento dei Colli. Mentre tutt’intorno, la munnizza fiorisce, insieme all’atavica lordia del messinese.

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Ambasciata Unna in Italia
Ambasciata Unna in Italia
4 Maggio 2018 10:38

ci dissociamo col titolo di questo articolo, gli Unni dimostrarono una sensiblità ambientale molto più spiccata, probabilmente non sarebbero riuscite a produrre la stessa vergogna lasciata dal vostro popolo. la barbarie unna serviva a spaventare il nemico, la barbarie buddace distrugge la terra dove vivete. Viva Attila!