MESSINA. Tra qualche ora, il Pd messinese così com’è ora potrebbe non esserci più. Perchè, nel “tavolo allargato” di coalizione, si deciderà se il nome di Antonio Saitta è gradito a tutti i partiti ed a tutte le componenti, o se sul costituzionalista ci sono delle remore. Che potrebbero portare alle primarie. O ad una prova di forza. E quindi alla spaccatura del partito, prima ancora che della coalizione.

Lo scenario, tutt’altro che improbabile, nasce dalla convergenza verso il nome di Saitta da parte di Pietro Navarra, Beppe Picciolo e Gianpiero D’Alia, che stamattina hanno raggiunto un’intesa intorno alla candidatura da contrapporre a quella dei contendenti, che sono già tutti in piena campagna elettorale.

Senonchè, una fazione minoritaria ma “rumorosa” del Pd, capeggiata dalla componente renziana di Ciccio Quero e Alessandro Russo, si è sempre opposta a soluzioni che non prevedessero la condivisione totale del candidato, possibilmente passando attraverso le primarie, come nel 2013. Anche perchè, ma limitatamente al Pd, l’espressione della candidatura dovrà passare attraverso la legittimazione della direzione provinciale, così come il segretario provinciale Paolo Starvaggi aveva ventilato in un comunicato di giovedi scorso.

La questione si dirimerà nel corso dell’assemblea allargata a tutta la coalizione che si terrà alle 18 nella sede del Pd di via Ettore Lombardo Pellegrino: Quero e Russo, come nel 2013, potrebbero portare tutto alle estreme conseguenze, e rompere col partito, proponendo una lista civica alternativa al centrosinistra ed il ticket composto da Quero e Maria Flavia Timbro di Art.1 e mancata deputata per un soffio , alle scorse politiche e sotto le insegne di Liberi e uguali: a portare avanti la sua causa, al tavolo tecnico c’è Giuseppe Grioli. C’è da attendere solo qualche ora.

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