MESSINA. Dopo l’intervento dell’esperto a titolo gratuito del sindaco, Giampiero Neri, che in questo contributo aveva analizzato le recenti elezioni del 5 novembre, riceviamo e pubblichiamo la replica di Elio Conti Nibali, uno dei protagonisti della vittoria di Renato Accorinti a giugno 2013, quando diventò sindaco di Messina. Pur restando l’amicizia personale, oggi Elio Conti Nibali (designato assessore tre anni fa, nomina sulla quale ha pesato il “veto” di Cambiamo Messina dal basso), è distante dall’amministrazione.

Di seguito il testo integrale:

Leggo una interessante disamina di Giampiero Neri sul recente voto a Messina.  Un’analisi onesta che prende le distanze da un certo “giustizialismo” che circola in tanti ambienti, propensi a liquidare i risultati elettorali come frutto solo di incultura o di fenomeni addirittura al limite della legalità. Fenomeni che esistono ma che certamente non esauriscono il commento del responso delle urne.

Analisi onesta perché mi pare riconosca che tanti cittadini votano per quello che vedono, per le risposte alle proprie necessità, ma anche per una prospettiva concreta per il proprio presente, non solo per il futuro.
Oppure votano per chi rappresenta il meno peggio, oppure non votano.
Ed è forse banale dirlo, ma si vota anche senza pensarci troppo, e si sceglie l’amico o quello che sembra meno nemico.
Ma è storia vecchia, non c’è nulla di nuovo.
E vale per la destra ma anche per la sinistra, se non vogliamo ancora raccontarci la storiella della superiorità morale.
Ma si vota anche per chi si infila nei problemi, per chi non si limita a narrare ma pratica la concretezza, per chi risponde presente anche per le piccole cose e non rimanda al sogno la risoluzione dei problemi.
C’è un tempo per tutte le cose, e sono convinto che ci sia un tempo anche per il sogno.

Ma c’è un tempo anche per le verifiche e non si passa all’incasso se non si è dato un seguito a quanto si è promesso o quantomeno annunciato.
Giampiero Neri dice benissimo, bisogna andare nelle strade, creare momenti di vera partecipazione, far sentire l’alito di una concreta passione. Ma questo non lo puoi ripetere ogni volta, bisogna farlo e non limitarsi a proporlo solo in campagna elettorale (e non lo dico a Giampiero).
In questi giorni, dopo il voto, ho sentito tanti, rammaricati, ripetere questo ritornello, ma a distanza di anni le ripetizioni delle stesse frasi suonano stonate.
E se Giampiero Neri lo scrive è perché sa benissimo che si è fatto molto poco (purtroppo).
E allora i cittadini riprendono a votare per quello che vedono, per quello che conoscono, per quello che riconoscono.
E votano, o non votano, non perché siano ignoranti e paramafiosi, ma perché fanno una sintesi semplice tra le esigenze e le risposte mancate di chi ti aveva entusiasmato e oggi forse ti …entusiasma di meno.
E scelgono respingendo la visione manichea che vuole tutti i buoni da una parte e tutti i cattivi dall’altra.
Per concludere, può darsi che Giampiero Neri non si ritrovi nell’esegesi che ho fatto del suo pensiero.
In questo caso basta sostituire Neri con Rossi, ma tentate di leggere lo stesso quello che ho scritto.
È quello che penso, che ho sempre pensato e detto.

(Elio Conti Nibali)

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