MESSINA. “Ho fiducia nei messinesi e nei siciliani, loro sapranno cosa votare e come votare. D’altra parte il primo a parlare di liste pulite sono stato io”. Il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Nello Musumeci si attarda fuori dall’auditorium monsignor Fasola, incalzato sulle domande, mentre gli otto aspiranti all’Ars della lista Idea Sicilia – Popolari e Autonomisti, col “big” Saverio Romano a fare da mattatore, già sono in sala da une ventina di minuti.

Musumeci è in città dalla mattina, prima a san Michele, poi per mercati, poi a prendere una granita, quindi a inaugurare il comitato elettorale di Ferdinando Croce. Al punto che c’è chi, non vedendolo spuntare mentre i padroni di casa ai quali dovrebbe far visita, i Popolari e Autonomisti, già hanno cominciato con le presentazioni, inizia a pensare che il ritardo e l’assenza possano essere un modo per “togliersi dall’imbarazzo” di dover salire sul palco con due dei candidati che il Movimento 5 stelle ha inserito nella “lista nera”: Roberto Corona e Santo Catalano, entrambi ex parlamentari regionali, il primo per una condanna in primo grado dal tribunale di Roma a tre anni per la bancarotta Ascom Finance, e il secondo per un patteggiamento del lontano 2001 su un abuso edilizio.

Niente di tutto questo, perchè qualche minuto dopo Musumeci sale sul palco (senza troppo entusiasmo) e davanti al pubblico, pur senza scendere nello specifico, accoglie nella grande coalizione che lo sostiene i Popolari e Autonomisti, dichiara di sposarne i valori cattolici, e lancia la sfida elettorale magnificando la forza della lista (due sindaci e tre parlamentari regionali), parlando solo del governatore uscente Rosario Crocetta (“ha lasciato macerie”, spiega Musumeci) e mai degli avversari. Sei, sette minuti e va via, a proseguire il suo giro, non prima di aver dichiarato il suo apprezzamento a Toto Cordaro, deputato regionale e suo vice in commissione regionale antimafia presente in sala, ed aver rivelato che in giunta un posto in caso di vittoria sarebbe riservato a lui.

Qualche minuto prima, Musumeci ha spiegato l’apparente inconciliabilità tra il suo essere “il primo a parlare di liste pulite” e l’appoggio di Corona e Catalano alla sua candidatura: “La legge Severino parla molto chiaro sulla cause di incandidabilità ed ineleggibilità, quindi chi si candida per la legge è presentabile eccome. Poi c’è anche il codice antimafia votato anche dal Pd e dai 5 stelle, che però non ha poteri sanzionatori. Questo dal profilo legale. Su quello etico, sta ai partiti valutare l’opportunità: alcuni non andrebbero candidati, ma sono sicuro che i messinesi ed i siciliani sapranno chi e come votare”, dichiara, mantenendosi sul vago.

Roberto Corona e Saverio Romano

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emmeaics
emmeaics
11 Ottobre 2017 15:22

Ponzio Musumeci Pilato