PALERMO. Un candidato alle “regionarie” del Movimento 5 stelle si rifiuta di firmare il “codice etico” vincolante del movimento, viene escluso, fa ricorso, e il tribunale sospende la vittoria di Giancarlo Cancelleri e quindi la sua candidatura a governatore della Regione.

Quando mancano poco meno di due mesi dalle elezioni regionali in Sicilia, si complica la situazione per il Movimento Cinque Stelle, che da favorito che era fino a qualche settimana fa, oggi si trova costretto ad inseguire, nei sondaggi: la quinta sezione civile del tribunale di Palermo ha sospeso la validità e gli effetti delle “regionarie” siciliane, le elezioni on line dalle quali Giancarlo Cancelleri è risultato candidato alla presidenza della Sicilia. Il provvedimento cautelare emesso dal giudice sospende l’elezione e rinvia la causa al 18 settembre per l’integrazione del contraddittorio nei confronti dei candidati classificatisi in posizione utile per entrare in lista.

Il ricorso è stato presentato da Mauro Giulivi, un militante siciliano, difeso dagli avvocati Lorenzo Borrè e Riccardo Gentile. Giulivi era stato escluso per non aver firmato un documento che gli era stato sottoposto dal Movimento e dallo staff, necessario per potersi candidare. Si tratterebbe di uno di quei testi ad hoc che M5s fa firmare ai candidati chiamandoli codici etici, ma che in realtà sarebbero clausole contrattuali.

 

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