MESSINA. «Uno straordinario atto di disobbedienza civile». Così Renato Accorinti commenta la decisione del primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, di sospendere l’applicazione del decreto Salvini in attesa di verificare se leda diritti costituzionalmente garantiti (“considerato – spiega l’ex sindaco di Messina – che colpisce anche persone in possesso del permesso di soggiorno per motivi umanitari”).

«La disobbedienza civile – sostiene Accorinti – è una reazione estrema ma necessaria non per trarre vantaggi personali, ma per difendere i valori e i diritti umani e civili. E in quanto tale va praticata senza esitazioni tutte le volte che è necessario. Con il pretesto della sicurezza, Salvini attacca la Carta dei Diritti Fondamentali dell’uomo e invita a far prevalere gli istinti più bassi, parla alla pancia della gente e ne ingigantisce le legittime paure facendo sprofondare il Paese nell’odio, nella violenza e nel razzismo. La sicurezza è un diritto fondamentale, non certamente un terreno da lasciare a Salvini perché lo strumentalizzi per vantaggi elettorali causando un disastro culturale. Confido – conclude – che tutti i sindaci disobbediscano seguendo l’esempio di Orlando, di De Magistris e di tanti altri che prima di applicare il DL Salvini hanno scelto di assicurarsi che non sia in contrasto con la Costituzione. Confido che questo accada perché – come affermava don Milani – “l’obbedienza non è più una virtù”».

 

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