MESSINA. “Preso atto delle ristrettezze economiche in cui l’amministrazione comunale, ed in particolare l’assessorato alla Cultura, si trova ad operare“, c’è da spremersi le meningi per trovare una soluzione per “garantire un’adeguata programmazione culturale per il periodo estivo, incluse le attività del Mezzagosto messinese e della Vara“. E quindi arriva un avviso di manifestazione di interesse “finalizzato ad invitare la cittadinanza ad uno sforzo corale, ciascuno secondo i propri desideri e le proprie possibilità”. Mano al portafoglio, quindi.

Federico Alagna, assessore alla Cultura, scagliona l’organizzazione delle attività a seconda della cifra raccolta: fino a cinquemila euro sarà possibile solo un’integrazione delle spese per il Mezzagosto messinese (Vara e Giganti), con almeno diecimila euro si finanzieranno attività culturali nei quartieri, altri cinquemila e si passerà a quelle del centro storico, con ventimila euro raggiunte ci sarà una ulteriore integrazione delle manifestazioni del Mezzagosto messinese, da venticinquemila euro in su si procederà con l’ntegrazione delle attività culturali coorganizzate dall’amministrazione comunale.

Come fare? Con donazioni o sponsorizzazioni. La procedura delle due azioni è diversa: “La donazione economica è libera e dà diritto a una ricompensa simbolica, come segno di riconoscenza da parte dell’Amministrazione”, scrive Alagna nel documento: donazioni fino a cento euro danno diritto alla pubblicazione del nome nell’apposito “Albo dei mecenati della Città di Messina”, (prevista per tutte le donazioni superiori), con 250 si aggiunge un attestato personale di riconoscenza a firma del Sindaco, arrivando a cinquecento si riceverà un piccolo omaggio musicale o culturale di altro genere, con cifre superiori si avrà diritto ad un “ingresso per due persone ad un concerto jazz organizzato specificamente a tale scopo dall’Amministrazione, in data e luogo da concordare”.

Cosa diversa le sponsorizzazioni, per le quali sono previsti contributi diretti in denaro o corresponsione di beni e servizi. “Agli sponsor verrà data visibilità in tutto il materiale ufficiale” per tutta la durata della manifestazioni, sottolinea Alagna. Che puntualizza, alla fine “L’Amministrazione comunale potrà decidere, con provvedimento motivato di rifiutare una o più sponsorizzazioni per ragioni etiche e/o di opportunità”. Quali?  Chiunque non rispetti il diritto a pari opportunità e a trattamento non discriminatorio, alla sicurezza e alla salute delle persone, ai diritti dei lavoratori, degli interessi pubblici, della trasparenza e della correttezza, ma anche degli obblighi riguardanti la tutela dei consumatori, e la protezione dell’ambiente. E il cerchio si restringe. Di parecchio.

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