L’imperatrice della moda per antonomasia è stata un manifesto vivente di emancipazione femminile. Donna dal talento geniale, innovativa, austera ma al tempo stesso sfrontata, seppe cambiare il connubio moda-femminilità nei primi del ‘900. I suoi vestiti cambiarono per sempre il linguaggio della moda rompendo con la tradizione della bella époque che prevedeva abiti con lunghi strascichi e stretti corsetti. Sobrie ed eleganti, le sue creazioni permettevano alla donna di sentirsi a proprio agio.

 

 

“La prima cosa che mi chiedo quando lavoro è, lo porterei? Se la risposta è no, allora non lo faccio”. 

Le sue innovazioni riguardavano anche l’uso dei materiali, il bouclè per i famosissimi tailleurs e per gli abiti il jersey, un tessuto usato dai pescatori dell’omonima isola inglese, ritenuto inadatto per la sartoria ma da lei usato per risaltare le forme femminili. 

“Vendiamo abiti eleganti, femminili, che seducono gli uomini. Le donne colte fanno di tutto per non piacere agli uomini e sicuramente ci riescono. A me non interessano le donne colte”.

La stilista riscuote da subito enorme successo e nel 1921 lancia un’altra novità: è la prima a dare il proprio nome ad un profumo, lo Chanel n. 5, una fragranza che si distacca dalla consuetudine dei profumi floreali. Il numero era quello che corrispondeva alla quinta proposta olfattiva che le fu sottoposta. 

“Una donna mal profumata non ha futuro, perchè significa che non si cura per niente, è talmente pretenziosa da pensare che il profumo del suo corpo basti”.

Così come le sue creazioni, anche la sua vita è stata fuori dal comune, un tripudio di passioni e di eccessi: uso di droghe, relazioni bisessuali e amori controversi.

Orfana di madre da piccola e abbandonata dal padre in un collegio, Gabrielle aveva le idee chiare già da giovanissima e voleva realizzarsi facendo ciò che più le piaceva. 

“Decisi chi volevo essere, ed è quello che sono. Scelsi il mio destino, anche reinventando la mia strada”.

Un personaggio unico, che di certo non aveva nulla a che vedere con l’immagine della donna dell’epoca, un mito che sopravvive fino ad oggi.

“Mi tagliavo i capelli, si tagliavano i capelli, decidevo di indossare gonne più corte e tutti accorciavano gli orli”.  

Ed ecco alcune pillole di Gabrielle Chanel:

“Sii oggi ciò che accadrà domani”.

“I gioielli devono essere finti, non ho nessuna intenzione di andare in giro ad ostentare la mia ricchezza”.

“Una donna che non è amata è una nullità. A qualsiasi età”.

“Una volta l’eleganza contava qualcosa, le donne più sono femminili, più hanno valore”.

“Ero io a cambiare non la moda, ero io l’unica ad essere alla moda”.

 

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