MESSINA. Dopo quella del 17 novembre, anche venerdì 15 dicembre la città dello Stretto potrebbe essere interessata da una nuova interruzione idrica (anche questa programmata settimane fa). “Potrebbe” perché dipende dalle condizioni meteo, che prevedono delle perturbazioni (la decisione nel pomeriggio). Cosa intendono fare il Comune di Messina e Amam, quindi, in caso ci fosse l’imminente interruzione idrica che interesserà parte di Messina per 24 ore a partire da venerdì 15 dicembre, e parte per addirittura due giorni? Anche stavolta Palazzo Zanca ha pensato ad un piano operativo di aiuto alla cittadinanza che prevede l’attivazione permanente del COC (Centro operativo comunale) e postazioni di acqua potabile sparse per la città (la cui presenza, rispetto alla prima fase, è stata implementata per assicurare l’approvvigionamento idrico). Teoricamente, quindi, l’acqua dovrebbe venire a mancare per massimo 48 ore, a partire dalle 10 di mattina e fino alla tarda mattinata di sabato 16 (per la zona viale Europa e centro, dopo per la zona Nord, che sarà l’ultima ad avere l’acqua la mattina della domenica), ma l’ultima volta alcune zone sono rimaste scoperte per ben cinque giorni (qui la denuncia del Pd).

Dalle 8 del mattino del 15 dicembre e dalle 7 di sabato e domenica, quindi, sarà attivato in modo permanente il COC, in quanto responsabile delle attività di Protezione Civile in città, fino alla normalizzazione dell’erogazione idrica. Il numero da poter chiamare, in caso di necessità, è 09022866. Il Centro operativo comunale si avvarrà anche del coinvolgimento delle Associazioni di volontariato del territorio. Il COC, inoltre, assistito dalla Messina Social City, garantirà un servizio acqua a quei cittadini con situazioni particolari già attenzionati dalla Messina Social City.

Saranno, inoltre, predisposte 16 postazioni per la distribuzione di acqua potabile, fra rubinetti fissi e autobotti. In particolare, 7 punti fissi e 9 autobotti che gireranno. Numero che aumenta anche perché andranno per la città una quindicina di “moduli antincendio”, delle piccole “vetture” che trasportano circa mille litri d’acqua. Di seguito la mappa:

«Sembrerebbe, però, che le perturbazioni previste potrebbero provocare dei forti problemi di pioggia – ha sottolineato il sindaco Federico Basile – E questo è un problema sull’intervento. Se entro oggi pomeriggio le previsioni non ci confortano, è probabile che l’intervento salti. Anche se ad ora è confermato». Eventualmente, l’intervento slitterebbe e il complesso dei lavori terminerebbero a maggio. «Noi dobbiamo essere in grado di programmare i lavori almeno 48 ore prima, non possiamo permetterci di aprire un intervento per poi non chiuderlo», ha aggiunto. La decisione, comunque, verrà presa nel pomeriggio di oggi.

Rispetto al mese scorso, la novità è «l’aumento delle forze in campo per agevolare i commercianti, con più autobotti in giro e meno punti fissi, dopo aver valutato che rispetto all’altra volta la richiesta è stata più alta rispetto ai punti fissi – ha spiegato sempre il primo cittadino – Inoltre, abbiamo richiesto un numero maggiore di moduli anticendio che garantiranno un servizio più puntuale. L’esperienza del mese scorso è andata bene nella misura dell’intervento che è stato importante». L’agevolazione per i commercianti consiste nel garantire loro delle autobotti qualora le richiedessero al Coc.

In cosa consistono i lavori che inizieranno intorno alle 7 di venerdì? Si tratta di interventi dislocati sul fiume Alcantara, Torrente Savoca e Torrente Fiumedinisi. Riguardano l’inserimento di giunti elettrici. Anche se questi sono i tre principali, però, in tutto sono nove gli interventi: gli altri riguardano la sostituzioni di scarichi sempre sul Torrente Alcantara. Con l’occasione verranno anche svolti cinque lavori per migliorare la condotta cittadina.

L’interruzione (la seconda delle sei, con cadenza mensile) si rende necessaria per consentire l’esecuzione in sicurezza dei lavori previsti dal progetto finalizzato alla “Mitigazione delle vulnerabilità dell’acquedotto Fiumefreddo” in nove punti compresi tra Piedimonte (CT) e Sant’Alessio Siculo (ME). Il piano è stato illustrato questa mattina nella sala Falcone e Borsellino di Palazzo Zanca da sindaco Federico Basile, dall’assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli, dal Direttore generale Salvo Puccio e dalla presidente di AMAM Loredana Bonasera unitamente alla governance e i tecnici aziendali. L’obiettivo è, quindi, quello di far fronte e alleviare al tempo stesso i disagi ai cittadini, causati dalla sospensione idrica fino al ripristino dell’Acquedotto Fiumefreddo.

Già giovedì 7, proprio in vista del secondo step di sospensione idrica in città, si era tenuto un tavolo tecnico a Palazzo Zanca convocato dal sindaco Federico Basile e a cui hanno preso parte la presidente di AMAM Loredana Bonasera unitamente ai componenti il CdA Alessandra Franza e Adriano Grassi e il Direttore generale Pierfranceco Donato, il Direttore generale del Comune di Messina Salvo Puccio e l’assessore con delega alla Protezione civile e Massimiliano Minutoli. All’incontro erano stati invitati a partecipare rappresentanti della Camera di Commercio, della Confcommercio e Confesercenti. La riunione è servita appunto per definire le ultime azioni da intraprendere, con particolare riguardo alla mitigazione dei disagi per la cittadinanza. Inoltre, le medesime linee programmatiche da seguire in occasione dell’interruzione idrica sono state discusse con i rappresentanti delle sei Municipalità nella veste di interlocutori più immediati con le realtà circoscrizionali di appartenenza.

Comune e Amam, inoltre, confidano «sulla ragionevolezza dei cittadini a verificare sempre la funzionalità dei propri sistemi di accumulo idrico (serbatoi, cisterne, autoclavi) o dei pozzi privati e che facciano un consumo parco e senza sprechi di acqua potabile, visto che le proprie riserve potrebbero essere già bastevoli per le ore di effettiva sospensione».

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