MESSINA. Tra meno di dieci giorni se tutto va bene, o tra due settimane se “va male”, l’Università di Messina avrà il suo nuovo rettore. Dopo le dimissioni del rettore in carica, Salvatore Cuzzocrea, lo scorso 9 ottobre, infatti, l’ateneo messinese è rimasto “scoperto”, dando il via alla corsa all’Ermellino: l’ufficializzazione dei nomi dei possibili candidati è arrivata nelle prime settimane di novembre. Si tratta di Michele Limosani, al momento direttore del dipartimento di Economia, Giovanna Spatari, ordinaria di Medicina del Lavoro e Giovanni Moschella, docente di Istituzioni di diritto pubblico. Tutti e tre sono, o sono stati, prorettori.

Ma in cosa si impegnano a fare i tre candidati?

GIOVANNA SPATARI

Per la direttrice del Dipartimento ad attività integrata dei Servizi, presso l’ Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino”: «C’è molto da fare e da costruire e dobbiamo necessariamente farlo insieme». Tra i primi punti del suo programma, dedicati alla “ricerca”, ci sono i finanziamenti, da quelli sul bilancio di Ateneo a quelli nazionali e privati. La direttrice poi passa al “potenziamento e supporto alla ricerca” che si divide in: risorse umane (viene dato, per Spatari un ruolo alla “Commissione di Ateneo per la Ricerca”); la riduzione del fattore tempo nelle varie fasi amministrative e l’istituzione di un fondo attrezzature e manutenzione. Spatari pone l’accento anche sul supporto alle attività dei ricercatori, tramite talent scouting, premi interni e servizi complementari. Nel programma, poi, sono previsti il rafforzamento e l’introduzione di centri di ricerca, Sistema Bibliotecario d’Ateneo (SBA) e university press. 

Il secondo punto del programma è invece dedicato alla didattica: «La Didattica a livello universitario è il baricentro per la formazione delle persone affinché acquisiscano conoscenza e competenze professionali, umane e relazionali, sviluppino spirito critico e capacità di creare soluzioni in un tempo nuovo in rapido e continuo cambiamento» scrive la candidata nel suo programma. Confronto e collaborazione secondo Spatari sono la chiave, che unita a una nuova offerta formativa, al rafforzamento della dimensione internazionale dell’Ateneo e all’innovazione dei processi informativi possono migliorare l’esperienza a Unime. Un ruolo poi viene dato alla formazione dei docenti che: «Sarà anche strategica in sede di accreditamento della sede per quanto previsto dalla procedura AVA3.» La candidata rettrice poi vuole porre l’accento anche sull’orientamento in entrata e in uscita, consolidando le pratiche già in corso con le scuole del territorio e guidando gli studenti in uscita anche attraverso il servizio di Career Service.

Il terzo punto del programma della docente ordinaria di Medicina del Lavoro è dedicato alla “Terza Missione” che prevede: la promozione e l’implementazione dello sviluppo tecnologico, di brevetti e start up, l’implementazione delle modalità di formazione online e la promozione della tutela della salute e la diffusione di modelli di Open Sicence, e infine: «Verrà promossa l’organizzazione e la partecipazione ad incontri pubblici, eventi volti ad “avvicinare” l’università alla popolazione (mostre, fiere scientifiche, concerti ed altri eventi di pubblica utilità aperti al territorio), ed i giovani studenti UniMe saranno coinvolti come parte attiva in queste attività» scrive la direttrice nel programma.

Altro punto nell’agenda di Giovanna Spatari è dedicato all’internazionalizzazione: «L’internazionalizzazione -scrive- è ormai un’area trasversale ai pilastri portanti di UniMe: ricerca, didattica e terza missione, infatti, non possono prescindere da una vocazione internazionale che nel nostro Ateneo ha costituito negli ultimi anni un motivo conduttore su cui costruire e mantenere una strategia moderna, competitiva, internazionale e inclusiva, mirata alla diversificazione in chiave multiculturale della comunità studentesca ed alla promozione della prospettiva internazionale nelle attività di didattica, ricerca e servizi». Le linee principali di intervento che vuole seguire si rifanno a tre punti: mobilità in ingresso e in uscita (studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo); internazionalizzazione dei Dottorati di ricerca e ricerca d’eccellenza, consorzi e reti universitarie. Tra i suoi obiettivi: coinvolgere i docenti, consolidare le azioni di promozione, migliorare i servizi di accoglienza, sviluppare un sito web realmente student-oriented e potenziare gli uffici e le azioni amministrative. 

Nel programma c’è spazio anche per il personale docente con l’impegno della candidata ad: «Agevolare le procedure finalizzate alle progressioni di carriera» e «Dare le chance ai giovani meritevoli di stabilizzarsi e, al contempo, l’Ateneo consolidare gli investimenti nel proprio “vivaio” di docenti evitando di perdere le intelligenze coltivate in sede» dando valore anche ai precari: «Il mio impegno nei confronti della tutela dei precari verrà integrato e completato dal reclutamento delle figure di seconda e prima fascia» scrive nel documento. Modifiche previste anche per il personale amministrativo per il quale verranno previsti anche incentivi premiali: «Sebbene il comparto amministrativo sia da sempre fortemente gerarchizzato sarà necessario ripensarne l’organizzazione in termini di competenze più che di ruoli e posizioni predefinite» scrive. 

Spazio poi alla gestione e all’organizzazione dell’ateneo, a partire dai dipartimenti: «Non bisogna dimenticare che i DU sono strutture primarie e fondamentali per la ricerca e per le attività formative dell’Università». In questo punto Spatari fa anche riferimento ai dipartimenti d’eccellenza, al decentramento e alle figure di prorettori e delegati. Viene poi ripreso il discorso sulle residenze universitarie: «È mia intenzione- scrive- completare, entro il primo anno di mandato, il primo Student Hotel situato nei locali dell’ex Hotel Liberty per ulteriori 102 posti letto, una nuova residenza per studenti, nei locali dell’ex Hotel Riviera, di 100 posti letto e una residenza all’interno del Policlinico universitario per ulteriori 200 posti letto», modo parallelo il programma include un ripensamento delle agevolazioni: «Saranno messe in atto misure specifiche per gli studenti appartenenti a categorie che necessitano di interventi mirati, quali, per esempio, studenti con disabilità studenti lavoratori, studenti genitori, studenti caregivers» e verranno implementati, secondo quando riportato dalla candidata, anche i servizi informativi (come info point). 

L’ottavo punto del programma è il Centro Informatico di Ateneo di Messina: «Per portare a compimento un generale ammodernamento del nostro Ateneo sarà necessario incrementare la dotazione organica delle strutture preposte alla gestione ICT migliorando l’efficienza dei processi comunicativi al fine di garantire modelli innovativi di didattica, risultati ottimali nelle attività di ricerca, concreta semplificazione dell’attività amministrativa, più facile interazione con l’esterno» scrive Spatari. E poi si passa al patrimonio culturale dell’ateneo, dalle collezioni archeologiche all’archivio storico. Un punto del programma è dedicato anche alla sostenibilità, con una serie di obiettivo di pubblicazioni e ammissioni. Tra gli obiettivi prioritari: l’inserimento dei temi e obiettivi della sostenibilità nello Statuto di UniMe; l’istituzione di un centro di ateneo per la sostenibilità; garantire il coinvolgimento dei dipartimenti nella definizione ed attuazione delle politiche di Ateneo per la sostenibilità; responsabilizzare e motivare gli studenti a farsi protagonisti nel tracciare la strada per un futuro sostenibile.

Il penultimo punto del folto programma dell’unica candidata donna è dedicato all’inclusione e alle tutele, partendo dal sostegno alla genitorialità: «Ritengo che sia fondamentale potenziare le politiche d’intervento a favore delle studentesse, dottorande, assegniste e ricercatrici che frequentano la nostra università garantendo loro la massima tutela specie con riferimento ai percorsi di carriera nel periodo della maternità» passando poi per i caregiver e a strumenti di “lotta” alla discriminazione, dal Consulente di fiducia al Garante degli studenti. Spazio anche alla disabilità e a un comitato unico di garanzia. 

L’ultimo punto del programma è dedicato alla Sanità Universitaria. «Più in generale -si legge nel documento- nell’ottica di una efficiente riorganizzazione e ammodernamento del patrimonio immobiliare facente capo al nostro Policlinico, la ristrutturazione di diversi padiglioni è, senza dubbio, un aspetto cruciale indispensabile per migliorare l’efficienza, l’accessibilità e la qualità delle cure mediche offerte». L’idea spiegata nel programma è quella di separare i vari padiglioni in base alle specializzazioni, cosa che secondo Spatari favorirà la comunicazione interprofessionale. La riorganizzazione, secondo la candidata, avrà poi il compito di migliorare la degenza dei pazienti, riducendo il rischio di infezioni nosocomiali e garantendo un ambiente adatto alle loro esigenze.

«Per garantire al nostro Ateneo una sanità realmente all’avanguardia, sotto il profilo della metodologia, investimenti mirati saranno indirizzati sul fronte della clinicizzazione del nostro Policlinico, secondo una logica funzionale che tenda a realizzare un modello di sanità locale più sostenibile, efficiente ed efficace, offrendo allo stesso tempo cure di alta qualità a tutti i pazienti» scrive. L’obiettivo, anche qui, è quello di «Garantire la più alta qualità in termini di erogazione dell’offerta formativa, pur essendo pienamente consapevoli che tali attività sono particolarmente onerose tanto con riferimento al profilo finanziario che a quello tecnico-organizzativo». Per questo sono previste modifiche all’offerta attraverso: «Iniziative di supporto a favore degli studenti che desiderano svolgere l’attività di tirocinio, specie di tipo extracurriculare, per il tramite di un’attività di orientamento, formazione e assistenza alla ricerca specificamente indirizzata e sotto la supervisione coordinata di professionisti sanitari esperti e qualificati che possano garantire ai tirocinanti un progressivo ampliamento delle loro conoscenze secondo un modello di evaluating teaching in linea con i migliori standard internazionali»

Il programma completo è disponibile qui

 

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