MESSINA. Rigenerazione di aree fragili, innovazione del digitale e della mobilità, efficientemento energetico, inclusione sociale, sviluppo urbano ed ecosostenibile, occupazione e sviluppo sociale attraverso la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza. Sono le macroaree a cui sono stati destinati i 222 milioni di euro assegnati alla città di Messina dal Programma Nazionale Metro plus e Città Medie Sud, per un totale di 30 progetti da realizzare sul territorio comunale, da nord a sud e dalle periferie al centro città: «Una programmazione che, insieme a quella che già avevamo – ha spiegato il sindaco Federico Basile – ci darà l’opportunità di dare un nuovo volto alla nostra città».

Questa mattina il primo cittadino, in conferenza stampa ed insieme alla sua Giunta e al direttore generale Salvo Puccio, ha illustrato proprio la programmazione relativa a tutti i progetti in essere. Tra questi, il direttore generale di Palazzo Zanca si è soffermato sull’importanza della mobilità, della sicurezza energetica e quindi sull’efficientamento dei consumi, sulla difesa del suolo, sulla rigenerazione urbana (grazie ai centri di aggregazione, che potranno essere culturali, musicali ma, soprattuto, di formazione) e sulla digitalizzazione. Quest’ultimo, ha sottolineato Puccio, è «un processo che porterà a non utilizzare più la carta negli uffici comunali. L’obiettivo è questo».

Questa la lista dei progetti, «che vanno letti in una visione più ampia, quella di una pianificazione complessiva», ha specificato ancora il direttore generale del Comune di Messina, in quanto potrebbero venire realizzati con i fondi del Pon plus o con quelli di altri programmi grazie al quale Palazzo Zanca beneficia di altri fondi. Questo permetterebbe di avviare i cantieri in anticipo: «Ad ogni modo, i 222 milioni di euro verranno spesi tutti». Tra i progetti, quelli menzionati dagli assessori sono: la Casa di Antonello da Messina, la riqualificazione della Galleria Monumentale del Gran Camposanto, la messa a norma della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea, la realizzazione di sportelli dedicati ai giovani (virtuali e fisici), una “foresteria” per i fuorisede (pensata nel quartiere di Gazzi nell’ottica di una rigenerazione urbana), uno sportello per le pari opportunità, degli interventi sul dissesto idrogeologico, l’eliminazione totale della carta con la trasformazione verso la digitalizzazione anche di tutti i servizi e la creazione di una banca dati unica.

 

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