MESSINA. A quasi un anno dall’inizio della raccolta fondi per un ragazzino 15enne di Messina, Morgan Bertolami, finalizzata all’acquisto di un esoscheletro costosissimo che gli permetterebbe di avere una alternativa alla sedia a rotelle, l’associazione di volontariato “Il sogno di Morgan” non demorde e prosegue nel suo intento, con l’obiettivo di raccogliere i 200.000 euro necessari, nonostante il traguardo sia ancora lontano.
«Con dignità, umiltà e tanto lavoro – si legge in una nota – l’associazione cerca ogni giorno di proporre tante idee sulla pagina Facebook,  frutto di donazioni solidali e lavori artigianali dei volontari che credono in questo progetto».
«Ad oggi, nonostante l’impegno e gli sforzi fatti a proprie spese – spiega la presidentessa della associazione Giusy Oliva – la somma raccolta è troppo irrisoria e i risultati non possono durare anni senza dare un frutto concreto per questo ragazzino così volenteroso e voglioso di riscatto. Le amministrazioni in generale, forse per pochi interessi politici forse per altre motivazioni, non hanno dato un riscontro di aiuto concreto o mediatico a questa raccolta fondi, forse ci sono richieste di solidarietà di primo e secondo livello? Il momento tragico che stiamo vivendo – prosegue – non ha reso le cose facili e ci auguriamo che possa essere solo un brutto ricordo che però ci possa aver insegnato qualcosa di vero.Intanto
vogliamo pensare positivo e credere che le porte non rimarranno a lungo chiuse e proseguendo nel nostro impegno preso con la famiglia di Morgan continueremo a lavorare per proseguire la corsa al sogno dell’acquisto di un esoscheletro, perché Morgan e non solo lui, meritano di avere gli stessi diritti degli altri ragazzi, perché non esistono bambini di primo e secondo livello, e le molteplici problematiche di ogni soggetto meritano di essere ascoltate. Sarebbe stato maggiormente significativo inaugurare questo Natale con Morgan dedicandolo a lui, alla sua raccolta e a tutti i bambini disabili di Messina e non, anche virtualmente in collegamento, sicuramente un gesto apprezzatissimo da molti che vivono giornalmente certe problematiche “speciali”. Con questo progetto ci prefiggiamo l’apertura di una strada quasi sconosciuta a tanti verso quel mondo di ausili cibernetici ancora troppo irraggiungibili per i costi davvero insostenibili per tasche di modesti lavoratori…la speranza è sempre e comunque l’ultima a morire».
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