20.37. Sono arrivati: i messi notificatori, insieme agli attacchini (anche loro menzionati) uno dei cavalli di battaglia e grandi leggende urbane di Cateno De Luca. E’ la pietra tombale sull’ambizione di ascoltare qualcosa di nuovo, e il momento del salto dello squalo, quello di non ritorno.

La diretta di lettera Emme si conclude qui.

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20.30. Interessante è il fatto che De luca, da una ventina di minuti, ha iniziato a coniugare i verbi al futuro, mentre invece ci si attendeva che li coniugasse al passato: quello che è stato fatto, non quello che si farà. E’ pure vero che un anno è un orizzonte di tempo troppo ristretto (a maggior ragione in una città come Messina) per qualsiasi risultato tangibile.

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20.20. Dopo l’Amam tocca alle baracche: chi si attendeva qualche numero, qualche dato, qualche fatto inedito (tipo noialtri di letteraEmme) è destinato a rimanere col becco asciutto. De luca sta ripetendo, con minime variazioni sul copione, quello che aveva già detto durante i comizi dello scorso anno.

Il fact checking è rimandato a quando la relazione sarà pubblica, così da poter leggere i numeri.

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20.05. Il riassunto: diciotto milioni di euro di risparmi, sostiene De Luca, nove solo dalle partecipate, e rimanda, per la verifica della veridicità del numero, alla lettura della relazione.

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20.00. Tocca a Messina Servizi Bene Comune: “Una scatola vuota, noi stiamo procedendo alle assunzioni (De Luca stesso aveva però dichiarato che c’era il 30% di esuberi)”. Sul servizio è meglio soprassedere. Lodi al presidente Pippo Lombardo, che, spiega De Luca, si è assunto la responsabilità di fare anche il direttore generale, a costo zero”.

La buona notizia è che si sta procedendo a scovare le utenze fantasma, annuncia speranzoso De luca.

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19.50. A volo d’uccello sui cimiteri, con stesse accuse dei servizi sociali, poi si passa all’Atm. Oltre ai bilanci, definiti da De Luca farlocchi (ma sui quali c’è parecchio dibattito in consiglio comunale, a tal punto che viene chiesto da un anno che a calcolare attivi e passivi sia una società esterna), si parla di assunzioni. “Era una macchina per fare assunzioni”, tuona il sindaco.

La sua amministrazione, dopo aver bloccato un anno fa il piano di assunzioni a tempo determinato, lo ha riproposto prima dell’estate (in numero minore, e con numerose polemiche). Nel frattempo, l’azienda fa ricorso a straordinari di centinaia di ore mensili. Nel frattempo, le modifiche alle linee non si contano più, e l’utenza è piuttosto inviperita.

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19.40. “Internalizzando abbiamo risparmiato e dato più servizi. Cinque milioni di euro“, conta il sindaco, che sui servizi sociali spiega “erano il principale verminaio“.

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19.35. “Dobbiamo diventare l’eccellenza nei servizi sociali, io questo voglio fare, non macelleria sociale”, tuona De Luca, dopo aver sparato cinque minuti di bordate contro il sistema delle cooperative, smantellato con la nuova partecipata Messina Social City: sulla quale il giudizio degli utenti è molto, molto differente rispetto a quanto dice il sindaco.

“Chi doveva vigilare, il dipartimento ai servizi sociali, ha avuto amici e parenti assunti nelle cooperative”, ribadisce De Luca.

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19.31. De Luca parla di bilanci approvati in tempo “come non succedeva da anni”. E’ vero, negli anni e nelle due amministrazioni precedenti, i bilanci hanno subito ritardi molto consistenti.

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19.30. Cavallo di battaglia di De Luca, l’eterna lotta contro i dirigenti, iniziata col suo ingresso a Palazzo Zanca e arrivata al muro contro muro. La legge ci consente di modificare l’impostazione del palazzo municipale”, spiega il sindaco, e da un anno è intenzionato a farlo, con la riduzione a otto dei dipartimenti (Messina dovrebbe avere, a pianta organica, 23 dirigenti).

Si nascondevano i soldi, li spendevano quando volevano e lo facevano in violazione di legge“, attacca De Luca. “Solo sui servizi sociali abbiamo liberato 11 milioni di euro impegnati dal 2011”, specifica.

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19.22. De Luca ha ancora un assessore da giocarsi, il decimo previsto per legge, e getta l’amo: un “tramite” che abbia come unico compito quello di fare da tramite tra “esecutivo” e “legislativo” di Palazzo Zanca. Finora per il consiglio comunale solo buone parole e mani tese.

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19.20. Un contestatore sotto il palco, non troppo rumoroso. Interviene la Municipale, niente di clamoroso.

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19.12. La prima notizia dopo un’ora. Enzo Caruso sarà designato assessori domani. Ci sarà quindi anche una rimodulazione delle deleghe.

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19.05. Un momento di autocritica: “Devo ancora imparare a mantenere il contegno che si conviene al sindaco di Messina“, gigioneggia. Poi parla di Enzo Trimarchi, assessore alla Cultura del quale in molti hanno chiesto la testa. “Ha fatto un errore, non bisogna mai dimenticare che tu sei un assessore, non Enzo Trimarchi”, ammonisce De Luca, pur difendendo l’esponente della sua giunta. Pare proprio una riconferma della fiducia, che riduce gli spazi per far entrare Enzo Caruso in giunta, come De Luca aveva promesso ad agosto.

Poi stesso “cazziatone” anche a Pippo Scattareggia, al centro di una polemica per la presenza della compagna Helga Corrao, in moltissime delle manifestazioni organizzate o patrocinate dal Comune. Fiducia confermata anche per lui comunque.

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19.00.Quando cercavo candidati a Messina ero come l’appestato“, spiega De Luca (che poi ha presentato sei liste, il secondo dopo Dino Bramanti per numero di candidati). “Non volevo consiglieri uscenti”, specifica

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18.56. Per chi fosse curioso, la relazione consta di 1456 pagine. De Luca vuole vincere per abbandono…

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18.50. “In queste pagine ci sono notizie di reato, e io in quanto pubblico ufficiale le presenterò all’autorità giudiziaria“, annuncia De Luca, subito dopo aver parlato delle partecipate. Il sindaco spiega che tra due giorni trasmetterà la relazione sia alla Procura che al Prefetto, perchè “non possiamo avere il timore delle reazioni di certi ambienti, stiamo portando avanti un’azione di legalità”.

Sulle partecipate De Luca ha sinteticamente spiegato che non ce ne sarebbe una che non sia a rischio fallimento. Nessun accenno al fatto che nel programma ne era previsto il taglio , mentre fino ad oggi non solo non ne sono state tagliate, ma ne sono state create tre nuove (cosa sul quale il consiglio comunale ha bofonchiato parecchio).

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18.43. Si, ma quanta gente c’è? Non moltissima, di sicuro molta, molta meno rispetto ai comizi di De Luca dello scorso anno di questi tempi. C’è anche da dire che dopo un anno l’idillio è finito, la curiosità pure, e l’argomento di cui si parla oggi non è esattamente entusiasmante.

 

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18.40. “Il comune di Messina non fallirà, perchè il sindaco, gli assessori e il consiglio comunale, ci tengo a sottolinearlo, hanno sposato il “salva Messina”. De Luca parla, in sostanza, del piano di riequilibrio, “coraggiosamente condiviso dal consiglio comunale”. Ecco di cosa parla il sindaco

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18.35. “Ventuno parti e 155 capitoli. Abbiamo messo subito, nelle prima 450 pagine (sic), i risultati raggiunti”. La relazione di De Luca sarà l’equivalente cinematografico di Ben Hur (versione originale).

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18.31. Metafora meccanica: “In officina si fanno gli interventi al motore, quelli che non si vedono. Avremmo potuto fare quelli alla carrozzeria, ma abbiamo preferito non amministrare con l’alibi di quelli che c’erano prima”.

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18.30. Con un’ora esatta di ritardo, e accompagnato dalla solita musica epico-motivazionale, Cateno De Luca, in giacca e cravatta ma senza fascia tricolore, arriva sul palco che a differenza delle altre volte è posizionato sulle scale di ingresso del Municipio, e non sotto il monumento ai caduti.

De Luca si scusa per il ritardo: “Le mie condizioni fisiche non sono al massimo“, spiega, citando non solo i dolori alla colonna vertebrale, ma anche “qualche altro problema dovuto all’attività frenetica”. E annuncia che sarà meno presente del solito nel prossimo futuro.

 

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18.23. Autocitazione di una metacitazione: sul maxischermo passa la replica della puntata in cui De Luca è volato a spiegare a Giancarlo Magalli, nella trasmissione “I fatti vostri” di raiDue, perchè è apparso alla villetta Quasimodo mascherato da personaggio della Casa di carta.

 

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18.20. Per chi dovesse mancare all’appuntamento “live”, De Luca ha previsto una soluzione tecnologica: a parte mettere la relazione (le relazioni, in realtà: ci sono anche quelle degli assessori, delle partecipate e degli esperti) sul suo sito, sarà possibile leggerla tramite QrCode

 

 

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18.15. Nel frattempo è partita la musica. Si segnala una versione tango (che è argentino) del classico della musica brasiliana “The girl from Ipanema”. la piazza va riempiendosi piano (molto).

 

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18.00. Il comizio era previsto per le 17.30. Mezz’ora canonica di ritardo, perchè la giornata è bella e calda, e l’ipotesi di un paio d’ore a piazza Municipio non è esattamente di quelle da far venire l’acquolina in bocca, e lo stesso De Luca, mezz’ora fa, aveva dato appuntamento a “tra venti minuti. Insomma, ancora ci vorrà un po’. Per il momento la partecipazione è scarsa, ma non fa testo.

 

 

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17.30. Ci sono voluti tre mesi (il primo anno è “scaduto” a fine giugno), ma alla fine Cateno De Luca ce l’ha fatta, e ha voluto fare le cose in grande. Per presentare il suo primo anno di attività, infatti, il sindaco di Messina ha scelto la piazza, quella di fronte alla sua stanza al Comune, quella piazza Municipio dalla quale ha scandito, soprattutto nei primi mesi del suo mandato, il suo “messaggio al popolo”. Oggi, dopo un periodo di “borghesizzazione”, De Luca torna in piazza davanti ai suoi sostenitori.

Una mossa che non è andata giù al Pd, che ha gridato allo scandalo per il comizio, spiegando che “il consiglio comunale avrebbe meritato più rispetto” e che la relazione sarebbe stato più opportuno presentarla all’aula, prima che alla piazza.

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