MESSINA. Anche l’Unione degli Studenti Universitari di Messina scenderà in piazza il prossimo 2 dicembre, per la manifestazione contro il ponte sullo Stretto. «Come Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari saremo il 2 dicembre in piazza a Messina per esprimere la nostra contrarietà a un’opera che costerà 13 miliardi al nostro paese e che non risponde all’idea di investimenti che vorremmo da un paese che decide giorno dopo giorno di lasciare un’intera generazione sotto un ponte!» scrivono in una nota.

«Il Corteo nazionale No-ponte del 2 dicembre si avvicina -scrivono- la tutela dello stretto di Messina contro la costruzione del ponte deve essere una questione nazionale. Con la Legge di Bilancio si conferma la volontà del ministro Salvini e dell’intero governo di stanziare 13 miliardi nei prossimi anni per la costruzione di un ponte a campata unica di 3,5 chilometri sullo stretto di Messina. Ad oggi non esistono altri ponti di questa tipologia e pensare di svilupparne uno in una zona a protezione speciale, significa perseguire un progetto folle»

«Un’opera inutile, dannosa, uno spreco di risorse pubbliche che potrebbero servire a tanto altro, partendo dalla mobilità sostenibile di base nel territorio siciliano e non solo -spiegano- L’85% dei chilometri ferroviari in Sicilia si basa ancora su un unico binario e i tempi di percorrenza sulle  tratte interne al territorio regionale sono estremamente lunghi. L’impatto negativo della costruzione del ponte sullo stretto non si risentirebbe solo dal punto di vista ambientale, della tutela degli ecosistemi, della preservazione paesaggistica, ma anche da un punto di vista economico e sociale per la popolazione. I cambiamenti climatici stanno avanzando, le scelte scellerate fatte negli anni ci stanno portando il conto, è arrivato il momento di cambiare prospettiva, di iniziare ad investire realmente nella transizione ecologica in tutti gli ambiti, a partire dal settore dei trasporti»

«Non resteremo a guardare un Governo che continua a non ascoltare la nostra generazione, che continua a non investire in scuola e università, che continua a disinteressarsi dei cambiamenti climatici e che continua a trovarsi impreparato di fronte agli eventi meteorologici estremi che ormai stanno diventando l’ordinarietà. Vogliamo investimenti nella messa in sicurezza dei territori con rischi idro-geologici e sismici, vogliamo investimenti in progetti green capaci di eliminare l’uso massiccio di fossile nelle aziende che ancora oggi continua senza sosta, vogliamo investimenti nel presente che possano garantirci un futuro» concludono da UDU.
Per questo oggi 30 novembre siamo stati in scuole e università per esprimere il nostro no al ponte ed il 2 dicembre saremo in piazza a Messina per urlare che lo Stretto di Messina non si tocca, non resteremo a guardare mentre il Governo prosegue la propaganda per una cattedrale nel deserto di cui non abbiamo bisogno. I soldi del ponte li investano sul nostro futuro!
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