ROMA. Il Tar del Lazio, con provvedimento del 21 agosto 2018, ha ordinato al Miur di far chiarezza sul numero dei posti che vengono banditi per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina, accogliendo le richieste degli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti.

Dopo aver dato atto che la previsione del Ministero circa l’impossibilità di assegnare i posti rimasti vacanti inizialmente banditi a favore degli extracomunitari risulta definitivamente annullata in accoglimento delle tesi dei legali, I giudici del Tar hanno chiesto al Miur di spiegare le ragioni della riduzione dei posti assegnati agli Atenei.

I posti lasciati liberi dagli studenti extracomunitari saranno quindi assegnati ai cittadini comunitari: in tutto sono oltre 500 i posti (tra Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Architettura) quelli che attendono di essere assegnati ai ricorrenti.

“Il fronte, tuttavia, non è affatto limitato a tali posti. Puntiamo molto“, spiegano gli Avvocati Bonetti e Delia, “sull’assegnazione di ulteriori 1757 posti che, nonostante il Miur non abbia bandito, gli Atenei hanno dichiarato essere nelle loro possibilità ricettive. E’ questo, a nostro modo di vedere, dopo le vittorie raccolte anche innanzi all’Autorità garante della concorrenza e del Mercato, un nuovo fronte che deve essere aperto, unitamente ai vizi sulla logica e la strutturazione del test”. “Il Tar proprio ritenendo meritevole di approfondimento tale tesi ha imposto al Miur di spiegare le ragioni di questa chiusura”.

Il Tar dopo anni di chiusure sul punto, ha invece ora “ritenuto, pertanto, di dovere richiedere al Miur documentati chiarimenti, da rendere entro quaranta giorni dalla comunicazione della presente ordinanza, circa la disposta diminuzione di posti disponibili, su scala nazionale, per gli studenti comunitari residenti nella Ue e circa la eventuale valutazione del fabbisogno professionale a monte delle scelte ministeriali impugnate”.

Solo in Sicilia, lo scorso anno, a fronte della possibilità offerta dai 3 Atenei di Palermo, Messina e Catania di immatricolare 898 studenti, il Miur ne ha assegnati appena 717. “Quasi 200 giovani – scrivono i legali – pur avendo fatto un buon test, non possono studiare senza alcuna reale ragione e nonostante la conclamata carenza di medici”.

Le decisioni di T.A.R. e Consiglio di Stato, secondo gli Avvocati Bonetti e Delia, danno una nuova speranza a centinaia di studenti ancora oggi incomprensibilmente esclusi dal corso di laurea cui legittimamente aspirano a studiare e rappresenta un’importantissima riaffermazione del diritto allo studio di tutti gli studenti.
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