Teatro Vittorio Emanuele

 

MESSINA. Il teatro di Messina potrebbe accedere ai finanziamenti ministeriali del Fus, il fondo unico per lo spettacolo, e per tre anni dare “respiro” all’orchestra, precaria da sempre, e programmare per tempo le attività a lungo termine. A patto che l’amministrazione si adoperi per accedervi. Se lo stia facendo lo domandano in una nota i consiglieri del Pd Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Alessandro Russo e Felice Calabrò in un’interrogazione

“A pochi giorni dalla scadenza dei termini di presentazione delle istanze da parte degli Enti Locali interessati, chiediamo all’Amministrazione Comunale se abbia attivato le procedure necessarie a poter sostenere le attività musicali dell’orchestra sinfonica del Teatro Vittorio Emanuele. In data 25/10/2021, grazie all’importante impulso voluto dal ministro per la cultura, Dario Franceschini,  che ne ha chiesto con forza l’attuazione, è stato modificato il Decreto Ministeriale 27/07/2017, che stabilisce i criteri di erogazione dei contributi allo spettacolo dal vivo a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) approvato con la legge 163/1985. La modifica introdotta nell’ottobre scorso interviene in sostegno economico delle istituzioni musicali presenti nei Comuni presso i quali insistono Conservatori musicali riconosciuti dal MIUR. A queste istituzioni musicali che svolgano almeno 5 mesi di attività musicale durante l’anno e facciano almeno 25 concerti dal vivo sempre nello stesso lasso di tempo, il nuovo comma 3 dell’art. 19 del D.M. 2707/2017 il Ministero riconosce un contributo straordinario per il mantenimento e la sostenibilità di lungo periodo per un triennio, consentendo in tal modo non soltanto il contrasto alla precarizzazione dei lavoratori orchestrali che da anni attendono concrete possibilità di stabilizzazione delle proprie posizioni lavorative ma anche l’inserimento, grazie alle importanti risorse ministeriali, di nuovi elementi provenienti dal locale Conservatorio. L’ottica della norma, che è stata fortemente richiesta e voluta dal Partito Democratico, è quella di rafforzare le orchestre musicali medie e minori del nostro territorio, dando loro forza e sostegno economico necessari a programmare in un arco di tempo lungo una progettualità basata sull’inserimento di nuovi talenti musicali o sulla stabilizzazione di quanti vi lavorano appesi da troppi anni ad un precariato indegno per la loro qualifica e per il mondo della cultura. Anche il Teatro Vittorio Emanuele di Messina, come è noto, vive da decenni una situazione di gravissima precarietà, nel limbo costante di promesse elettorali e dei masanielli di turno che ne hanno cavalcato strumentalmente la rabbia e la rassegnazione per biechi interessi di fazione ma senza condurre a buon fine una soluzione per i lavoratori. La nuova norma, pertanto, consentirebbe di poter chiedere anche per il Teatro Vittorio Emanuele il contributo straordinario triennale del Ministero, rafforzando il proprio organico, dando serenità ai maestri d’orchestra e consentendo di poter programmare sul lungo periodo attività di rilancio musicale e artistico che darebbero maggiore forza all’istituzione culturale. Il Teatro Vittorio Emanuele, infatti, possiede i requisiti di accesso alle nuove previsioni normative, in quanto “istituzione concertistico-orchestrale” la cui costituzione è promossa in via prioritaria dal Comune sede di Conservatorio di musica: tale status consente, in fase eccezionale, di far rientrare tra le possibilità di ottenere i contributi del FUS previsti dalla L. 163/1985 anche il nostro ente culturale, pur non essendo tra quelli elencati dalla legge del 1985. Un’occasione irripetibile, dovuta alla necessità di far ripartire e con maggiori forze anche economiche le forze della cultura del nostro Paese, a seguito del lungo periodo di pandemia che ha duramente colpito il settore. E’ sulla base di queste considerazioni che chiediamo pubblicamente all’Amministrazione De Luca, innanzitutto se sia a conoscenza della esistenza di questa possibilità, che purtroppo ha dei margini di tempo ristretti per la prima applicazione e quindi richiede un intervento immediato del Comune, presentando anche una istanza al Ministero per dichiarare la propria disponibilità a presentare un progetto triennale che faccia ricorso alle maestranze musicali dell’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele. In secondo luogo, soprattutto se abbia intenzione di aderirvi, vista la finestra di opportunità offerta dal Ministro della Cultura per questo triennio, abbandonando  complicati percorsi amministrativi quali quello della istituzione di una nuova fondazione culturale che non farebbero altro che appesantire la possibilità di ottenere in tempi brevi le risorse necessarie al Teatro Vittorio Emanuele”.

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