MESSINA. La polizia municipale è in carenza di organico di 300 unità, il comune di Messina chiede ed ottiene dal ministero dell’Interno la riconferma dei 46 assunti a tempo determinato, ma nel frattempo si declassano agenti già in servizio, istruttori pm cat. C1, per espletare servizi spettanti a profili e categorie A, “cioè guardiania monitor pc da remoto, 24 ore su 24  per guardare lo stadio Scoglio e in caso di movimenti strani chiamare le forze dell’ordine”, spiega il sindacalista del Csa Gaetano Giordano.

Giordano spiega cosa succede nel corpo di polizia municipale: “Sotto organico di oltre 300 unità, dove la media età del personale di ruolo è di 57 anni, dove i sessantenni si ritrovano programmati in servizi usuranti quali servizi esterni notturni ed i trentenni e quarantenni  idonei giovani e forti programmati di servizio in ufficio o corpi di guardia al riparo da avversità meteo”, attacca il sindacalista. “Con grande soddisfazione l’amministrazione aveva dato alla città la notizia dell’ottenimento del tanto agognato e combattuto finanziamento di 46 istruttori di Polizia Municipale categoria C1 per “Potenziamento sicurezza urbana”, che significa servizi esterni-vigile di quartiere-pattugliamento del territorio. Fondi ministeriali erano e sono destinati per utilizzare i 46 agenti T.D. profilo Cat. C1 neo assunti ai fini del potenziamento della sicurezza urbana e del pattugliamento del territorio e non certo per fare guardiania allo stadio Franco Scoglio di San Filippo attraverso  un monitor pc in remoto collegato a telecamere esterne puntate su varie parti dello stadio di calcio, tipologia lavorativa che sicuramente compete a categorie/profili inferiori quali A e B oppure compiti da assegnare a guardie private a carico delle società che hanno in gestione o concessione d’uso l’impianto già allarmato nella sua interezza. I quarantasei baldi giovani sono pagati dal Ministero a patto e condizione che i fondi ed il personale  vengano destinati per il potenziamento della sicurezza urbana come da apposita  finalità progetto al quale ha partecipato il comune di Messina per reperire tutte le somme necessarie per la contrattualizzazione dei 46 agenti, che avrebbero dovuto fare i vigili di quartiere –  Polizia di prossimità e sicurezza urbana, ed invece per strada a pattugliare il territorio ne ritroviamo solo la metà mettendo così di fatto a serio rischio il rifinanziamento. Pertanto, al fine di rispettare la finalità del progetto iniziale e la destinazione delle  relative somme ad esso collegate, onde evitare di mettere a rischio la prosecuzione contrattuale con la relativa copertura finanziaria, si chiede che vengano rispettati in toto sia profili contrattuali  che ruoli, mansioni e finalità  destinando tutto il personale assunto con fondi Ministeriali  ai servizi sicurezza urbana e non sicurezza stadio di calcio allarmato e dato in concessione d’uso a società sportive”.

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