MESSINA. Una raccolte firme contro il “depotenziamento delle ambulanze del 118 e la chiusura dei PTE decretati dall’assessorato regionale alla Salute”: è l’iniziativa del sindacato nazionale dei Medici Italiani e dell’Ugl Sanità contro il decreto assessoriale 629 del 31 marzo 2017 firmato dall’assessore alla Salute della regione Sicilia Baldo Gucciardi.

Perché? “Le ambulanze medicalizzate che verranno distolte dalla provincia di Messina – si legge in una nota – verranno redistribuite, per andare a colmare le carenze che fino ad ora hanno penalizzato alcuni territori della Sicilia. Ma perché tutto questo a discapito della Provincia di Messina che riesce oggi a garantire i maggiori interventi in rapporto alla popolazione? Una provincia dove ogni infarto ed ogni ictus vengono intercettati sul territorio e condotti nei tempi previsti, secondo protocolli aziendali collaudati da oltre 2 anni, verso un centro di Emodinamica o Stroke Unit distante anche oltre 100 km. Una provincia dotata di un ‘modello 118′ che funziona”.

La raccolta firme è iniziata dai comuni più penalizzati: Giardini Naxos, Taormina e Milazzo, spiegano i sindacati Snami e Ugl, quindi la protesta si spostertà a  Barcellona, San Piero Patti, Terme Vigliatore, Falcone ed altri sedi in definizione, per terminare il 23 e 24 a Messina con la consegna delle firme da parte dei sindaci.

Qualche giorno fa, l’assessore Baldo Gucciardi aveva però gettato acqua sul fuoco: “Nessun allarme, non ci sarà alcun taglio del numero di ambulanze: le postazioni di soccorso 118 nel territorio siciliano continueranno a essere 251”. Secondo il membro del governo regionale, la programmazione contestata sarebbe solo preliminare: il decreto del 31 marzo, secondo i medici, è rimasto tale e quale al 31 marzo, data dell’emanazione.

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