MESSINA. La Zanklon capital srl ha proposto ricorso contro la bocciatura, da parte del consiglio comunale, di due progetti sui tre che aveva presentato per la realizzazione di studentati universitari, quello in via Catania (250 posti su un palazzo di nove piani) e quello dietro il liceo Archimede (1080 posti letto su un complesso con fabbricati da 12 piani, dieci fuori terra e due interrati), mentre è stato approvato il progetto in zona Policlinico (circa 500 posti su sei piani).
Secondo la Zanklon (che ha proposto ricorso non solo contro la decisione del consiglio comunale, ma anche contro la Struttura di Missione ZES, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il comando provinciale dei vigili del fuoco, il genio civile, la soprintendenza, l’ASP Messina, e l’ispettorato riparti mentale delle foreste di Messina), con riferimento al più contestato dei progetti, quello dietro l’Archimede, nella zona non esiste alcuna area a verde da tutelare (“in forza di provvedimenti autorizzativi rilasciati dallo stesso comune di Messina”, puntualizza il ricorso, riferendosi all’edificazione di un grosso complesso alle spalle dell’Archimede nerl 2009), e il passaggio dal limite di sei piani fuori terra, come dettato dall’attuale piano regolatore, ai dieci fuori terra e due interrati del progetto sarebbero una deroga che non presuppone variante urbanistica.
Ma soprattutto, secondo la società ricorrente, non era necessario il passaggio in consiglio comunale: “si ritiene che la migliore tutela possibile per le esigenze della ricorrente ma, è bene ribadirlo, anche per quelle pubbliche che il progetto intende concretizzare, sia rappresentata da un’ordinanza adottata con la tecnica del rimando, mediante la quale venga indicato la struttura di missione Zeus la piena sussistenza delle condizioni per utilizzare pienamente lo strumento del permesso in deroga, evitando quindi la trasmissione degli atti al consiglio comunale di Messina. Qualora invece si ritenga che la delibera consiliare costituisca un passaggio formale ma necessario, allora potrà essere indicato al civico consesso di prendere atto della decisione già assunta con l’autorizzazione unica, ed autorizzare l’intervento in deroga, espungendo qualsiasi valutazione politica sull’apprezzamento dell’intervento pubblico già deliberato dal legislatore”, si legge nel ricorso.



