MESSINA. “Il prodotto utilizzato da Messina Servizi per la campagna di disinfettazione e sanificazione delle spiagge è stato previamente vagliato e scelto perché ha caratteristiche di igienizzante, con dimostrata efficacia disinfettante e che non sono evidenziate controindicazioni al suo impiego, né risulta che siano state lamentate reazioni al prodotto da parte dei bagnanti”.

Così il sindaco di Messina Cateno De Luca, senza scendere in particolari, risponde a Cinzia Oliva, presidentessa di Legambiente Messina che due giorni fa aveva inviato una nota a palazzo Zanca chiedendo lumi sul processo di sanificazione delle spiagge che tanto ha fatto discutere in città e tanta ilarità ha provocato nel resto dell’Italia (e della comunità scientifica).

Pur senza specificare di che prodotto si tratti, De Luca assicura anche che MessinaServizi, incaricata della sanificazione delle spiagge, “sta effettuando, sulle spiagge interessate, con l’assistenza di un laboratorio specializzato, le verifiche analitiche previste sull’efficienza della sanificazione con controllo della carica batterica e carica virale post intervento e del rispetto e tutela delle matrici ambientali interessate”. Qualche giorno prima, De Luca aveva spiegato, anche stavolta senza specificare quale sia il misterioso prodotto, che quello utilizzato sulle spiagge è classificato come “efficiente contro diversi microbi, funghi, amebe e virus con involucro come il Sars-Covid 2 (in realtà il “coronavirus” si chiama Sars-Cov-2, ndr)”. Per comparazione, il comune di Siracusa, impegnato in queste sere nella disinfestazione della città, ha affisso cartelli con il nome del prodotto utilizzato (Rotryn50), e addirittura il principio attivo (Cipermetrina 5%)

Ma come è nata la querelle sulla disinfestazione? Al solito, da un post di De Luca, che nell’annunciare “60 squadre al lavoro dalle 6 alle 10” del 15 e 16 agosto (secondo MessinaServizi le squadre erano 20), aveva spiegato di aver ottenuto “un piccolo finanziamento per l’attuazione della strategia spiagge Covid free“.

Di che finanziamento parla De Luca? L’11 agosto 2020 con decreto dell’assessore alla Sanità Ruggero Razza n. 735/2020 la Regione ha destinato al comune di Messina la somma di 76mila euro come contributo per le attività di contrasto al contagio Covid-19 sulle spiagge. Nel decreto sono allegate le attività che i comuni avrebbero potuto svolgere con quei fondi: informative agli avventori, sorveglianza per misure anti covid, strumenti e dispositivi per il distanziamento, ma anche misure straordinarie di pulizia e disinfezione.

Solo che tra queste la sanificazione delle spiagge non vi rientra.

Il 23 marzo, con Disposizione numero 234, al comune di Messina erano stati assegnati 88.370 euro, per “assegnazione delle somme relative agli interventi urgenti di sanificazione delle strade dei centri abitati, degli edifici adibiti a uffici pubblici e degli edifici scolastici effettuati dai Comuni”, però “previa acquisizione di tutta la documentazione amministrativo-contabile”. Tra le indicazioni sui prodotti da usare: “acqua e detergente seguita dall’applicazione di disinfettanti quali ipoclorito di sodio, deve interessare, con particolare riguardo, tutte le superfici di possibile contatto, le maniglie delle porte, delle finestre, i rubinetti e i pulsanti di scarico dei servizi igienici”.

In nessuno dei documenti della Regione, insomma, si è mai parlato di spiagge.

 

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