MESSINA. Tacciono anche davanti al gip Alessandro Cutè e Gianfranco Aloisi, in carcere per la sparatoria davanti al lido M’Ama dove è rimasta ferita una giovane di 34 anni. Sono accusati di lesioni gravi e porto illegale della pistola. Sentiti dal gip Eugenio Fiorentino, che deciderà sulla convalida del fermo, entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Una decisione “fotocopia” di quella presa quando si sono presentati presso i carabinieri per costituirsi. All’interrogatorio erano presenti anche gli avvocati Franco Rosso e Salvatore Silvestro e il sostituto procuratore Antonella Fradà.

Dalla visione delle telecamere e dalle testimonianze delle numerose persone che quella notte si trovavano davanti al M’Ama, gli investigatori sono risaliti ai due giovani. Secondo la procura a sparare sarebbe stato Aloisi. Le telecamere infatti inquadrano due giovani che arrivano a bordo di un ciclomotore, entrambi indossano un casco che copre la testa. Dai fotogrammi si vede una persona di corporatura più robusta che è nella parte posteriore del sellino mentre l’altro è alla guida del ciclomotore . Dall’analisi di queste immagini, secondo la procura,  Aloisi, più alto e robusto, “ha una forte somiglianza corporea con il passeggero che ha esploso i colpi”, mentre Cutè “presenta caratteristiche somiglianti a quelle del conduttore del mezzo”. A farne le spese dei colpi, sparati all’impazzata, la giovane Tania, colpita da tre proiettili che le hanno provocato lesioni gravi alle gambe.

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