MESSINA. Si è svolta ieri pomeriggio, 1 ottobre, a Piazza Unione Europea, la manifestazione “Sit-in da favola!”, promossa dall’associazione Liberazione Queer e dal circolo Arci Sankara: un piccolo “pride” a cui hanno preso parte anche organizzazioni e sindacati, oltre a tanti ragazzi e ragazze, per lo più studenti e studentesse.

Fra le iniziative: una performance per le donne afghane, un’area libri con la collaborazione della libreria Colapesce, momenti artistici, un omaggio a Raffaella Carrà, un’intervista alla drag queen Daphne Bonbon e anche un minuto di silenzio per le vittime della tragedia di Giampilieri.

La manifestazione si è svolta come momento critico nei confronti dei pride sostenuti dalle grandi multinazionali. Difatti, una delle critiche mosse dal movimento femminista si basa sul concetto di rainbow-washing e white-washing: ovvero la tendenza delle grandi imprese a finanziare i pride soltanto per la sponsorizzazione e l’inclinazione di molte manifestazioni a dimenticare l’origine della protesta che, come dichiara Giovanna Letizia, attivista di Liberazione Queer+, “è da riscontrare in donne nere transessuali e donne nere lesbiche. Quindi vanno ribadite queste origini in merito all’antirazzismo”.

In piazza anche il circolo Arci Sankara, impegnato da settembre in un percorso cittadino per sostenere le donne afghane e l’organizzazione Rawa, che coinvolge donne che lavorano clandestinamente per l’educazione delle donne.

Durante il pride l’organizzazione ha rimarcato la mancanza della presenza di partiti politici, accusandoli di mancanza di volontà nel portare avanti la battaglia per il DDL Zan.

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