MESSINA. La città dello Stretto è sempre più “Erasmus+”, e l’Istituto tecnico industriale “Verona Trento” di Messina, in particolare, sarà impegnato in ben sei mobilità del programma finanziato dall’Unione Europea, per una stima di oltre ottanta studenti e trenta studenti coinvolti in diversi progetti dell’azione chiave 2 del programma “Erasmus+”, che prevede lo scambio di buone pratiche. L’obiettivo della preside Simonetta Di Prima, infatti, è quello di coinvolgere sempre più studenti e docenti in un’esperienza che sia motivo di crescita personale e formazione.

Non si tratta della prima avventura dell’Istituto sito in via Ugo Bassi: già qualche anno fa la scuola aveva partecipato al progetto “Recycling and artistic creation”, ospitando i ragazzi di cinque scuole di cinque diversi Paesi dell’Unione Europea e, a sua volta, permettendo a gruppi da cinque ragazzi per mobilità di stare una settimana a contatto con coetanei di e in altre nazioni.

L’ultima delle “trasferte” è stata a Bordeaux, in Francia. Poi ci sono stati degli anni di stop e, adesso, a causa del Covid, si sono accavalli ben sei progetti differenti che regaleranno opportunità a studenti e docenti accompagnatori, grazie al coordinamento dei responsabili Erasmus e formazione della scuola, i docenti Massimo Amara e Giusy Celona.

La vera novità di quest’anno, però, è l’accreditamento per la mobilità di docenti e studenti che la scuola ha ottenuto vincendo un particolare bando dell’Unione Europea. Questo permetterà all’Istituto non solo di partecipare all’azione chiave 2 del programma Erasmus+, ma anche all’azione chiave 1, che prevede la mobilità finalizzata all’apprendimento, e quindi con attività di formazione.

«Abbiamo presentato un piano Erasmus+ dove abbiamo evidenziato i punti di forza e di debolezza del nostro istituto, sottolineando cosa serve per superare i punti deboli, ovvero: formazione docenti, creazione di ambienti di apprendimento alternativi e formazione di alunni in contesti internazionali», spiega il professore Massimo Amara, responsabile Erasmus+ per la scuola sin dal primo progetto nel 2015.

Ma non è tutto: «Abbiamo anche previsto un’attività dedicata ai portatori di handicap – aggiunge Amara – Abbiamo stretto un gemellaggio con una scuola professionale spagnola dedicata ai ragazzi speciali, la “Gloria Fuertes” (Andorra), e noi, con una delegazione di alunni con disagi, andremo a fargli visita per una settimana. Si tratta di una scuola speciale, una tipologia d’istituto che qui in Italia ancora non esiste».

«Inoltre, il progetto di accreditamento, oltre a permettere la formazione all’estero secondo le esigenze individuate dal collegio docenti, permetterà agli studenti di passare due settimane presso un’altra istituzione scolastica simile alla nostra sita a Palma de Maiorca, per permettere agli alunni di confrontare i sistemi scolastici di questi due Paesi differenti. Con la scuola, abbiamo pensato di selezionare i ragazzi per questa speciale mobilità selezionando gli studenti più meritevoli», conclude il docente.

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