MESSINA. “A distanza di quasi un anno dalla chiusura delle scuole per il freddo, gli istituti messinesi sono nuovamente al gelo”. A puntare il dito contro l’assenza di riscaldamenti nelle aule cittadine è il consigliere della III Circoscrizione Alessandro Cacciotto, che prende di mira l’Amministrazione e il “totale fallimento del decantato cambiamento dal basso”. (Qui l’articolo sui rimedi adottati dal Comune per prevenire i disagi in vista dell’inverno)

“Sembrerebbe – scrive l’esponente della terza municipalità – che l’Amministrazione abbia già stipulato i contratti per la fornitura del servizio ma, a questo punto, cosa si aspetta? È anormale quanto successo lo scorso anno scolastico, arrivando a chiudere diversi plessi scolastici per le rigide temperature. Ed è altrettanto giustificato lo sfogo di tanti genitori di piccoli alunni che lamentano la presenza di aule gelide, mettendo a serio rischio la salute; per non parlare dei docenti e del personale didattico e amministrativo tutto costretto a lavorare in condizioni non ottimali. È passato un anno e la domanda che nasce spontanea è la seguente: cosa ha fatto l’Amministrazione Comunale in un anno? Di questo non è dato sapere. I problemi dei plessi scolastici affondano le loro radici nel passato e anche piuttosto remoto; è inaccettabile che questa Amministrazione, così come le precedenti, non abbiano minimamente pensato a dotare la scuola elementare Domenico Gentiluomo, ad esempio, di un impianto di riscaldamento che addirittura non esiste. È altrettanto inaccettabile che i Dipartimenti competenti non abbiano negli anni posto in essere tutto quanto necessario per garantire agli studenti e al personale, delle strutture scolastiche valide ed efficienti”.

“Molte strutture inoltre non sono a norma e non rispettano gli attuali parametri imposti dal Ministero, con facciate fatiscenti, e cornicioni pericolanti. La politica deve occuparsi anche delle scuole, perché il futuro della città si gioca proprio sull’istruzione e garantire le condizioni necessarie per esercitare al meglio il diritto allo studio, equivale a volere una città migliore”, insiste Cacciotto.

 

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