MESSINA. Ad Agrigento ha scoperto che c’è la Piazzetta dello Scrittore, quasi fatta apposta per “spacciare” libri. Poi in viaggio verso Messina, dove lo scorso mercoledì si è fermato qualche ora nei pressi di Piazza Cairoli – Viale San Martino, in compagnia della sua Olivetti, per poi rimettersi di nuovo in cammino verso Reggio Calabria.
Ci sta riprendendo gusto a viaggiare senza sosta Walter, anche se in realtà non si è mai fermato.

Walter Lazzarin, classe ’82, ha in tasca una laurea in Economia aziendale e una in Filosofia.
Insegnante precario di Filosofia e Storia, è da ottobre 2015 che rincorre un sogno, o un’utopia secondo alcuni: promuovere i suoi libri girando per le strade d’Italia. Non solo di farsi conoscere come autore: ma riavvicinare le persone alla narrativa.

Nel 2011 ha esordito col romanzo A volte un bacio, l’anno dopo pubblica 21 Lettere d’amore; entrambi editi dal Foglio Letterario.
Nel 2012 vince il secondo premio nel concorso internazionale Lettera d’amore e nel 2013 è finalista del concorso Storie fantastiche.

Nel 2015 pubblica il romanzo Il drago non si droga e iniziato a giocare nella Nazionale di calcio Scrittori.
Nel 2016 e nel 2017 riesce a lavorare e collaborare con la trasmissione Dribbling, in onda su Rai 2.




Sicuramente, tra le sue specialità c’è il tautogramma, ovvero, per spiegarlo con un tautogramma, una composizione costruita con componenti che cominciano con caratteri coincidenti.

Questo uno dei due che ci ha regalato.

DANTE da decenni desiderava due donne: doveva decidersi.
– Devo desistere dal declamare drammi divini dimenticando di determinare destini; diversamente diventerò discepolo del dubbio, dunque degno di Dite; dimore delle dottrine dannate.
Dovunque deambulasse, Dante disperdeva discrete dosi di delirio.
– Debole dissoluto! – Dio dimostrò disappunto discendendo dal domicilio. – Delinqui dilungando dilemmi!
– Delucidami, – disse Dante disperato, – dettami dove dirigermi.
– Domattina, – dichiarò Dio, -delle due dame delinea descrizioni dettagliate; disserta del davanti, del didietro, del didentro.
Dante difettava di dimestichezza, difatti da dilettante domandò:
– Discriminanti da disaminare?
– Deve disporre di discernimento, dolcezza, denti dritti.
– Dopodichè?
– Deciditi, denudala, deliziala dappertutto!
Dante deliberò di dirigersi dalla donzella della dinastia dei Donati: dotata di davanzale dalle dimensioni debordanti.
Dio, dominato dalla delusione, disse: – Demente.

Per approfondire:
2017 Ventuno vicende vagamente vergognose, raccolta di tautogrammi edita da CasaSirio.
2019 Glifo Edizioni – Animali all’avventura, raccolta di tautogrammi per bambini e adulti coccolosi.
2020 spettacolo di narrazione: Storiacce sparse sul sentiero storico.
2021 un racconto nell’antologia Cuore di cuoio, a cura di Agenzia Omicron.
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