MESSINA. “Il viadotto Briga (…) ha evidenziato una tipologia di difetti potenzialmente pericolosi (armatura ossidata/corrosa) che per intensità ed estensione tuttavia non fa richiedere particolari interventi per migliorarne la sicurezza”. Lo afferma il direttore generale del Cas, il consorzio autostrade siciliane, Salvatore Minaldi in una circolare inviata alla direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali del ministero delle Infrastrutture, come rapporto informativo in risposta ad una nota del 28 maggio.

La nota ministeriale chiedeva informazioni su una “situazione di pericolo causata dal distacco spontaneo di copriferro in calcestruzzo” dal viadotto dell’autostrada A18 Messina-Catania, caduto poi sulla strada provinciale sottostante. All’epoca dei fatti, in primavera, l’intervento eseguito dal comando provinciale dei Vigili del fuoco aveva eliminato il pericolo di imminente distacco di ulteriori pezzi di calcestruzzo, ma aveva lasciato più domande che risposte: la prima proprio dai Vigili del fuoco, che avevano sottolineato la necessità di eseguire “le necessarie opere di risanamento e ripristino”, ma soprattutto “verifiche strutturali sull’integrità dell’impalcato che, a vista, presenta ferri d’armatura in avanzato stato di ossidazione”.

Una situazione che non sembra allarmare più di tanto il Cas, anche in virtù dei test di resistenza portati avanti su tutti i viadotti e impalcati della rete autostradale a partire da fine gennaio e fino ad inizio estate. “I servizi hanno previsto il censimento secondo il livello 0 e ispezioni visive e schede di difettosità secondo il livello 1 inerente il rischio strutturale e fondazionale, e il rischio sismico”, informa Minaldi. Cosa ne hanno concluso i test di carico? Che il viadotto è in cattive condizioni, ma non tanto da prendere provvedimenti immediati di chiusura o lavori straordinari: secondo la direzione generale del consorzio, il viadotto, ispezionato visivamente il 15 aprile, “ha evidenziato una tipologia di difetti potenzialmente pericolosi (armatura ossidata/corrosa) che per intensità ed estensione tuttavia non fa richiedere particolari interventi per migliorarne la sicurezza”.

Tutto bene quindi? No. Del fatto che la rete autostradale sia in condizioni tutt’altro che soddisfacenti, il Cas ne è perfettamente consapevole, tanto che, informa Minaldi nel rapporto, il consorzio sta avviando servizi di indagine e ispezione speciali di ponti, viadotti con strutture in acciaio e ispezioni speciali sui “cavi di precompressione, sulle strutture cave in cemento armato e sulle selle delle travi appoggiate, “al fine di eseguire un’approfondita campagna conoscitiva sui materiali e sui componenti strutturali (…). Tali indagini verranno eseguite anche sul viadotto Briga al fine di definire in modo compiuto gli interventi da eseguire”

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