MESSINA – Non è troppo tardi per Guido Signorino. Il Consiglio, secondo l’assessore allo sviluppo economico, può ancora approvare la variante che impedirebbe altra edificazione nelle colline, così salvaguardano il territorio dal dissesto idrogeologico. E secondo l’accorintiano non sarebbe inopportuno votarla a ridosso delle elezioni: “Otto capigruppo consiliari di fronte all’ennesima sollecitazione per la discussione della Variante di Salvaguardia, confondendo Variante e Prg, dicono che è troppo tardi e che sarebbe inelegante e inopportuno consegnare alla città un importantissimo strumento di tutela – scrive Signorino -. La sensazione è che, in realtà, non vogliano discutere né l’una né l’altro, lasciando Messina nella terra di nessuno di uno strumento urbanistico trapassato, che consente ancora lo stupro delle colline. La discussione sarebbe “inelegante” verso la nuova Amministrazione e il nuovo Consiglio perché manca appena un mese alle nuove elezioni”.

La nuova aula consiliare potrebbe lo stesso modificare il documento, spiega l’assessore del candidato sindaco: “In realtà qualunque Amministrazione e qualunque Consiglio eletti il 10 giugno potrebbero ovviamente emendare, variare e modificare nell’esercizio delle proprie prerogative qualsiasi strumento di politica urbanistica e del territorio ereditato da qualunque altra precedente amministrazione, inclusa l’attuale.

Quanto all’opportunità di proteggere da subito le colline, basta porsi una piccola domanda. Quanto tempo occorrerebbe alla nuova amministrazione per approfondire uno strumento complesso, che non conosce? Quanto per modificare aspetti puntuali o indirizzi fondanti? Sei, dodici, diciotto mesi? Qualche anno? E cosa accadrebbe nel frattempo se il Consiglio rifiuta di discutere la Variante? Semplice: per tutto il tempo occorrente allo studio e all’eventuale “Variante della Variante” le colline non avrebbero alcuno strumento di tutela.

Approvare la variante di salvaguardia non espropria la prossima amministrazione dalla facoltà di intervenire in ogni momento e con ogni strumento per ogni suo miglioramento o modifica. Ma nel frattempo questo Consiglio avrebbe avuto il merito di consegnare alla città uno strumento importante di salvaguardia e di riduzione dell’aggressione edificatoria, proteggendo Messina dal dissesto idrogeologico. Un atto assolutamente utile, benchè tardivo rispetto alle necessità della città”.

Non una questione di Bon Ton: “Eppure questo Consiglio (o per lo meno un numero significativo di capigruppo) – continua Signorino – dopo aver procrastinato la discussione della variante rifiutando ogni richiesta di priorità della stessa, asserisce adesso che invece, per bon ton, sarebbe “inelegante” e “inopportuno”… Non ci vuol molto per capire chi ha costruito strumenti urbanistici di tutela della città e chi, appigliandosi a ogni pretesto, ha rinviato sine die la discussione sulla salvaguardia delle colline, incrementando il rischio e il pregiudizio del dissesto idrogeologico; chi ha cercato di tutelare l’interesse collettivo e chi gli interessi particolari. Facciamo attenzione che la presunta etichetta istituzionale non sconfini nell’irresponsabilità”.

“Per gli atti straordinari e urgenti il Consiglio resta in carica e può legittimamente assumere ogni delibera. Soprattutto nell’interesse dei cittadini – conclude l’assessore di Accorinti – Questo Consiglio è ancora in tempo per lasciare alla città un importante strumento di salvaguardia. Se non lo facesse, un nuovo mandato ad Accorinti consentirebbe di riproporre con la massima urgenza l’approvazione della Variante anche al nuovo Consiglio comunale, a tutela del territorio, della città e dei cittadini”.

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