MESSINA. Nel giro di tre giorni è arrivata la delibera di consiglio comunale per la formalizzazione dell’Agenzia per il risanamento, il bando lampo per la scelta del consiglio d’amministrazione, la designazione del presidente, dei due consiglieri e dei tre revisori dei conti, la costituzione davanti al notaio e infine l’ordinanza per l’accertamento degli “effetti inquinanti ambientali degli ambienti di vita, ed effettuazione degli screening medico-sanitari della popolazione residente di risanamento”. In pratica, la dichiarazione di grave rischio per la salute e l’incolumità degli occupanti delle baracche. Con particolare riferimento per gli abitanti di Fondo Fucile.

Alla fine di agosto, l’Asp 5 di Messina, in una relazione segnalava “E gravi carenze igieniche e mancanza di requisiti igienici strutturali dell’abitazione, ambienti abitativi malsani vediamo amento, reflui fognari di cui signora la destinazione finale, presenza di manufatti in cemento amianto in condizione di cattivo stato di conservazione e di manutenzione”.

Anche l’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, nella stessa data, segnalava “un elemento di rischio per l’ambiente e la salute pubblica, rischio che risulta ancor più elevato si tiene conto della classificazione sismica della città di Messina”.

Per questo, De Luca ha ordinato l’accertamento delle condizioni di rischio nei sette ambiti di risanamento, ed ha disposto, per lunedi 10 settembre, una conferenza dei servizi, “al fine di stabilire i criteri e le modalità organizzative”. Alla riunione è prevista anche la partecipazione dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments