MESSINA. Sarà discusso oggi, davanti al Tar di Catania, il ricorso contro Gaetano Sciacca presentato da Daniele Travisano e Lia Cannata, candidati alle amministrative di giugno con la lista “Diventerà Bellissima” (a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Dino Bramanti). Nei confronti dell’ex consigliere comunale è stata avviata una duplice azione legale, una davanti al Tribunale amministrativo e l’altra davanti al Tribunale civile di Messina, entrambe in relazione alla sua candidatura con il Movimento Cinque Stelle a sindaco della città dello Stretto e alla sua successiva elezione come consigliere.

I due ricorsi, che secondo i ricorrenti potrebbero cambiare il volto delle amministrative messinesi, fanno leva su una presunta ineleggibilità dell’ex ingegnere capo del Genio Civile, in quanto a capo della Direzione Territoriale del Lavoro (un ufficio regionale).

La lista Diventerà Bellissima non aveva raggiunto a giugno la soglia del 5% per circa trecento voti 8 (in tutto ebbe 5202 preferenze), nonostante l’ottima affermazione personale di Travisano, che di voti ne prese 907 (bene anche Cannata, che ne ottenne 813).

Il ricorso, presentato dal legale Alberto Pappalardo, vuole accertare la presunta ineleggibilità ed incandidabilità di Sciacca, che a giudizio dei ricorrenti comporterebbero un ricalcolo della composizione dei seggi. Secondo Travisano e Cannata, un sì al ricorso  “eliminerebbe” tutta la lista del Movimento 5 stelle, si abbasserebbe il quorum e si ridisegnerebbe la geografia del consiglio comunale, con i sette seggi oggi in mano ai pentastellati che andrebbero a Diventerà Bellissima (tre). Tre anche per Insieme per Me, uno in più Ora Messina e Forza Italia e uno in meno per il Pd.

Gaetano Sciacca, difeso dall’avvocato Aura Notarianni, aveva escluso in campagna elettorale la possibilità di una sua incandidabilità, citando due pareri legali richiesti prima di accettare di correre a sindaco col Movimento 5 stelle, sui quali si baserà parte della sua tesi difensiva.  Il ricorso, secondo la controparte, sarebbe privo di fondamento nonché inammissibile per carenza di interesse ad agire da parte dei ricorrenti (la lista resterebbe comunque esclusa dalla distribuzione dei seggi). Inoltre, l’eventuale accertamento dell’ineleggibilità comporterebbe la decadenza dell’interessato (che però non ricopre più la carica), senza ulteriori conseguenze sugli altri esiti del voto.

 

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