MESSINA. “Dopo sei anni di procedimenti penali con 14 assoluzioni e ed archiviazioni stiamo ancora a discutere dell’ultimo processo che mi riguarda e che rischia di diventare una vera e propria barzelletta giudiziaria: la suprema corte di Cassazione ha respinto la nostra istanza di spostare il processo a Reggio Calabria per i condizionamenti ambientali più volte riscontrati, ma ha aperto un procedimento su uno dei magistrati che fa parte del collegio giudicante per presunta violazione del l’obbligo di astensione che scatta in capo ai magistrati se hanno avuto a che fare con l’imputato”.  A dirlo Cateno De Luca riferendosi ai condizionamenti ambientali sul processo dove è imputato per fatti avvenuti a Fiumedinisi quando era sindaco.

La Procura generale della suprema Corte di cassazione – prosegue De Luca – ha aperto infatti il procedimento n. 872/17 in quanto una delle 25 motivazioni della nostra istanza di spostamento del processo era proprio l’incompatibilità di un magistrato che in gioventù ha abitato a Fiumedinisi ospite della famiglia dei miei suoceri con intensi e frequenti rapporti di famiglia con loro e con me.

Cosa succederà ora? Che il collegio dovrà essere integrato in sostituzione del magistrato ed il processo dovrà iniziare daccapo con le attività dibattimentali da rifare una per una.

“In poche parole – conclude De Luca – se ne parlerà tra almeno 3-4 anni per avere la sentenza di primo grado. Meno male che noi non ci facciamo condizionare da queste vicende ed andiamo avanti per la nostra strada”.

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